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CLARA BOW - La dea degli anni venti
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<< Eravamo unici. Facevamo ciò che volevamo. Stavamo svegli fino a notte fonda e ci vestivamo come più ci piaceva. Percorrevo Sunset Boulevard sulla mia Kissell decapottabile con parecchi Chow Chow rossi che si abbinavano al colore dei miei capelli. Al giorno d’ oggi si sta molto più attenti allo stile di vita e si salvaguarda la salute. Ma noi ci divertivamo decisamente di più. >>

~Clara Bow

Dopo quasi duecento recensioni e due anni di permanenza in questo sito, ho deciso di cominciare a scrivere post. Non importa se siano corti o lunghi, l'importante è il contenuto da esso esposto. Come i miei seguaci sapranno (o forse no), è da tre mesetti che sono in fissa col cinema muto. Ho finalmente visto capolavori come "Il Gabinetto Del Dottor Caligari", "Metropolis" (che reputo il mio film muto e non preferito), "Aurora" e molti altri; film che hanno fatto la storia, si può dire. Ma da dove è partito tutto ciò? Semplice: dall'affascinante, sensuale e meravigliosa attrice Clara Bow. In questo mio primo post voglio raccontarvi:

- come l'ho conosciuta;

-la sua vita;

- in cosa mi ha cambiato;

Durante l'estate del 2017, periodo in cui ero molto in fissa con l'animazione, casualmente capitai nella pagina wikipedia di Betty Boop, celebre cartone animato dei fratelli polacchi Max e Dave Fleischer, e il mio occhio cadde sull'ispirazione della nascita del personaggio. Come alcuni sapranno, Betty Boop fu ispirato alla cantante Helen Kane, di cui sono ancora in fissa nonostante tutto, che avrebbe dato al personaggio la sua parte canora, e all'attrice Clara Bow, sia per viso che per aspetto. Mi ricordo, infatti che in molti si lamentavano del fatto che Betty Boop non fosse stata ispirata ad un unico personaggio pubblico, e quindi in varie discussioni molti scrivevano "Helen Kane è la vera Betty Boop", mentre altri controabbattevano scrivendo "No! Clara Bow è la vera Betty!". Peccato che il personaggio sia famoso anche e soprattutto per le sue canzoni, in particolare "I Wanna Be Loved By You", esibita per la prima volta da Helen Kane, e in seguito da Marilyn Monroe in "A Qualcuno Piace Caldo", ma questo è un altro discorso. Fatto sta che, dopo mesi di curiosità e di preparazione per il cinema muto, un giorno (per esattezza il 16 aprile di quest'anno) mi vedo finalmente uno dei film, forse il più famoso, in cui Clara Bow vi è da protagonista, "It" tradotto da noi in "Cosetta". Finito il film, mi innamoro subito di Clara Bow, sia per la splendida interpretazione all'interno del film, sia per quest'ultimo in sè. E questa è la storia di come ho conosciuto Clara Bow; passiamo alla biografia.

Clara Bow nasce nel lontano 29 luglio 1905 a Brooklyn: vive gli anni di infanzia in maniera pressocché triste, visto che la situazione familiare non è delle migliori; il padre abusa sessualmente di lei e la madre è schizofrenica. Verso i sedici anni vince un concorso di bellezza e subito gli occhi del pubblico cadono su di lei. Nel 1924, invece vince il WAMPAS Baby Star, un'iniziativa che avrebbe premiato tredici ragazze ad una sfavillante carriera cinematografica. Clara era già apparsa in poco più di cinque film come comparsa o ruolo minore: da ricordare è "Black Oxen", dove interpreta una flapper (tipica ragazza degli anni venti) in tutto e per tutto. Non passa neanche un anno e comincia a far parte della Paramount, chiamata allora Famous Players-Lasky Corporation: specializzata in commedie sentimentali, quali ricordo "Baciami ancora" (film perduto), "The Plastic Age", "Tranello" e "L'Irresistibile", Clara fa colpo sul pubblico statunitense e non col film "Cosetta", diretto da Clarence G. Badger. Il film narra dell'innamoramento di una commessa e il suo capo, interpretato da Antonio Moreno: la nascita della relazione, le complicazioni, le risate, i litigi, le speranze e la pace.

Considerato da me il film migliore con Clara, "Cosetta" ha segnato più di una generazione. La semplicità della sceneggiatura ha reso epocale la carriera della Bow in un solo film. Da qualche mese a questa parte, l'anno 1927 rappresenta molto per me: la nascita di piccoli capolavori, del boom cinematografico, delle attrici utilizzate per le commedie romantiche (che erano molto in voga allora). Da qui seguono film come "I Figli Del Divorzio", che vede Clara come co-protagonista ed Esther Ralson e Gary Cooper come protagonisti, ed "Una Maschietta Tutto Pepe", film di cui è rimasto soltanto un trailer da neanche un minuto. Ma il meglio deve ancora arrivare! Sempre nel 1927, Clara interpreta Mary Preston nel film "Ali".

locandina

Ali - Wings (1927): locandina

"Ali" è considerato il primo film ad aver vinto l'Oscar, due in particolare ovvero la migliore produzione alla Paramount Pictures e i migliori effetti tecnici. Con una durata di quasi due ore e mezza (quattordici rulli) e due milioni di budget, il film è un successone. La carriera di Clara Bow si innalza sempre di più e aumentano non solo le partecipazioni ai film, ma anche le lettere da parte dei fan (45.000 a settimana, per essere precisi). Nonostante la sua popolarità, Clara finisce per essere travolta da uno scandalo riguardante la sua vita sessuale: un tabloid, infatti riporta delle accuse pesantissime riguardo possibili casi di incesto, bestialità, lesbismo ed esibizionismo. Fortuna vuole che questa tragedia abbia un lieto fine. Continua, così la carriera cinematografica. Un film inusuale da ricordare è "Hula", di Victor Fleming (sì, il regista di quei capolavori di "Via Col Vento" e "Il Mago Di Oz"): per la scena iniziale del film, che prevede Clara Bow farsi un bagno nuda in un ruscello, è stata effettuata una censura in vari cinema statunitensi. Tra l'altro fu in quel periodo che cominciarono le censure cinematografiche, di carattere esplicito. Clara fa da protagonista in un altro film di Badger, "Redhair" tradotto in "Quello che donna vuole...", di cui è stata recentemente ritrovata l'introduzione a colori, rarissimo per quei tempi.

Nel 1927 comincia la diffusione del cinema sonoro: il primo film riconosciuto è "Il cantante di jazz" di Alan Crosland. Come fa perciò una come Clara, legata da ormai sei anni al cinema muto a porre questa transizione? Nonostante le paure, ella firma un contratto e appare in ben undici film sonori, conosciuti negli states come "talkies". Nel primo giorno di riprese del suo primo film sonoro, "L'allegra brigata" (1929) è risaputo che, in quanto il suo accento brooklynese risultasse altisonante, la sua prima battuta ("Ciao gente!") abbia letteralmente fatto saltare le valvole di registrazione, poiché il tecnico del missaggio non si fosse accorto del suo accento, appunto. Un inizio non molto bello per la "nuova" carriera cinematografica della Bow. 

Finita l'era degli anni venti, gli anni trenta danno un viso nuovo alla Clara Bow parlante: difatti, la produzione del film "True To The Navy" (1930), avrà saggiamente pensato di far recitare la Bow in un mezzo musical, e in effetti non ha tutti i torti. Il filmato sopra è una canzone del film, cantata dalla stessa Clara Bow: nonostante si capisca che non è un'esperta, ella riesce comunque ad intrattenere e a non stancare mai lo spettatore (difficile trovare questo film attualmente, però); inoltre, questa è una delle pochissime canzoni cantate dalla Bow. Passa il tempo e, nel 1931 quest'ultima incontra Rex Bell, attore che ha cominciato con i film sonori e che in seguito avrebbe avuto fortuna anche nei western e nel mondo della politica. La coppia si sposa lo stesso anno: Clara abbandona Hollywood per sistemarsi ufficialmente nel ranch di Rex; la coppia avrà due figli, Rex Anthony Jr. e George Jr. 

Gli ultimi anni di carriera della Bow sono intensi: vi è ancora gente che sparla della sua vita sessuale, ma soprattutto alcuni si sono resi conto della sua mancanza di fonogenità (voce in particolare). Sin dal passaggio del muto al sonoro le paure della Bow si erano fatte sentire, ma ora più che mai. Vi sono due ultimi particolarissimi film da ricordare: "Sangue Ribelle" (che spero un giorno di poter vedere) (1932) e "Hoop-la" (1933). "Sangue Ribelle" crea una frattura del "vecchio" cinema della Bow, formato da sentimentalismi e lieto fine, mostrando all'attrice (almeno per quel poco che ho visto) l'incredibile capacità recitativa all'interno di un film drammatico, che ha qualche sfumatura di "Figli Del Divorzio" senza accenni di umorismo, però. Una curiosità riguardo il tema dell'omosessualità: nel film vi è presente una prima storica scena ambientata in un gay bar. Personalmente non penso che la Bow non fosse capace a recitare, anzi. Ci sono delle scene di "Sangue Ribelle" che potrebbero far ricredere chiunque la pensi in questa maniera. "Hoop-la", invece ritorna al concetto di sentimentalismo, con una traccia di dramma, pregno di lieto fine, che è giustificato dal fatto che sia il vero finale della carriera dell'attrice.

Aggiornamento 11 luglio 2018:

Ho finalmente visto "Sangue Ribelle" e, a parer mio è il testamento di Clara Bow.

Clara Bow lascia definitivamente il cinema nel 1933. Come successo ad Helen Kane l'attrice apre, assieme a suo marito nel settembre del 1937, il "The 'It' Cafe" nell'Hollywood Plaza Hotel; chiude nel 1943. Si esibisce pubblicamente per l'ultima volta nello show radiofonico "Truth Or Consequences", nel 1947. Come molti sapranno negli ultimi anni di vita, la Bow ha sofferto di schizofrenia (probabilmente ereditato dalla madre), ma prima di ciò durante gli anni 40', ha cominciato a dimostrare sintomi di psicosi. Una parte che ho omesso di dire della sua infanzia è che quando aveva sedici anni sua madre morì, gettandosi dalla finestra di casa, e ciò fu la conseguenza di un trauma alla testa, nascita della psicosi dovuta all'epilessia. Nei tardi anni 40' viene portata in un istituto psichiatrico dove le vien fatto il test del QI (che risulta "normale e brillante") e le viene diagnosticata la schizofrenia. Al contrario del test del QI, molti nell'istituto dicono che non sa ragionare e che, talvolta assume comportamenti strani e inappropriati: nonostante ciò, non hanno rilevato allucinazioni uditive o visive. Non potendo reggere le spiegazioni psicologiche, Clara lascia l'istituto e si trasferisce in un bungalow a Culver City, Los Angeles, dove vivrà fino al resto dei suoi giorni. Trascorre gli ultimi anni in presenza di un'infermiera, Estalla Smith. 
L'attrice ci lascia il 27 settembre 1965, all'età di 60 anni.

Ed ora le considerazioni finali, o perlomeno ciò che Clara Bow mi ha trasmesso guardandola.

Sono rimasto fortemente legato alla sua immagine sin dalla prima volta che l'ho vista. Questa cosa non era mai successa per qualsiasi artista o regista. Sì, ho avuto i periodi in cui recensivo film di un particolare regista, attore e quant'altro, ma mai mi era successo di innamorarmi prima di tutto dello splendore fisico e recitativo di un'attrice, ma soprattutto di seguire ossessivamente i suoi lavori e la sua vita. Clara Bow è stata dimenticata col tempo. Una grande attrice che ha contribuito a rendere il cinema con uno spirito giusto. So che in una biografia, perlomeno cinematografica, non dovrei inserire dati del particolare regista/attore ecc. ma concedetemi, almeno in questo primo grande post di esaltare la figura dell'attrice per cui ho più ambito. E con Clara Bow non sono rimasto fermo: ho anche guardato quello che circondava il periodo del cinema muto in cui era lei era presente. Anche grazie a lei son riuscito a vedere capolavori e cult che non avevo visto. E no, non ho scelto di vedere Clara Bow per il periodo storico, che si ricollegava tra l'altro alla Grande Depressione, ma per lo spessore che ha avuto per quel personaggio animato quale è Betty Boop. E con questo concludo il mio post. Ringrazio chiunque sia arrivato alla fine.

Ci si sente,

Andrea.

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