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"Who are you?"... Barbara Steele naturalmente...
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“Who are you?”, così dice Barbara Steele in una delle più belle scene ne “La maschera del demonio”, con due alani al guinzaglio, incorniciata dalle rovine di un castello fatiscente, così rimane per sempre nel mio immaginario: una strega dalla doppia personalità, affascinante e tenebrosa, con una carica vitale immortale ma misteriosa.

Con mio grande piacere ho scoperto solo ultimamente (il fatto che veda molti film non fa di me una “intenditrice” o cinefila, ma solo grande appassionata di questa arte) che Barbara Steele ha partecipato ad un film che ha tutte le prerogrative, finalmente, per farla tornare con un ruolo di tutto rispetto per una signora dell'horror, una vera dark lady.

Locandina internazionale

The Butterfly Room - La stanza delle farfalle (2012): Locandina internazionale

La stanza delle farfalle” di Gionata Zarantonello, film che doveva uscire l'anno scorso, ma di cui si sono perse le tracce, parla di una donna ambigua e misteriosa che inquieta la vita del vicinato, facendo sparire una fastidiosa bambina. Barbara Steele da anni non partecipa più ad un film decente, negli anni ottanta, dopo la morte del suo ex marito (James Poe), decise di ritirarsi, scegliendo di lavorare come produttrice e riservandosi qualche ruolo in serie televisive o in un paio di film di poco conto.

Barbara Steele

The Butterfly Room - La stanza delle farfalle (2012): Barbara Steele

Sempre bellissima anche dopo i settant'anni, accetta volentieri interviste e interviene come ospite ai Festival di genere Horror e non, consapevole di essere una vera e propria icona di un cinema considerato in passato di “serie B”, ma oggi rivalutato moltissimo proprio dai registi esordienti e da un pubblico giovanissimo.

Ricordo che Barbara Steele, di nascita inglese, ha trovato fortuna proprio nel nostro Paese, cominciando alla grande con Mario Bava, per continuare con Riccardo Freda, Antonio Margheriti, Luci Fulci, Mario Monicelli e anche Federico Fellini, colpito dal suo fascino “assimettrico”, la volle in “8 1/2”...

Questo solo per citare alcuni dei suoi passaggi nel cinema nostrano, all'epoca così ricco e talentuoso, ma anche all'estero la Steele ha lavorato con Roger Corman in “Il pozzo e il pendolo”, affiancata ad un fantastico Vincent Price (coppia che mi fa ancora venire un brivido di piacere e ansia a pensarci), e la voglio ricordare in un lavoro di un giovanissimo David Cronenberg: “Il demone sotto la pelle”.

Una carriera molto ricca quindi, con pochi scivoloni, tutta concentrata in vent'anni dal 1960 al 1980, poi la scelta di un ritiro in cerca di un ruolo differente nella vita.

Barbara Steele

The Butterfly Room - La stanza delle farfalle (2012): Barbara Steele

Vederla in queste foto mi ha fatto molto piacere, mi ha ricordato quelle che furono le carriere di altre attrici di talento del passato, come Bette Davis e Joan Crawford, che non più giovani e belle ma sempre di fascino e talento, riuscirono in ruoli per donne più mature e complesse. Gli occhi molto grandi della Steele non possono non far venire in mente quelli della Davis in “Che fine ha fatto Baby Jane” o “Chi giace nella mia bara?”.

Chissà se riusciremo mai a vedere “La stanza delle farfalle”, chissà che percorsi hanno certi tipi di lavori, perché diventano invisibili... Sembra quasi che il destino di Barbara Steele sia quello di rimanere in una “tomba” chiusa, in attesa che “qualche Dottor Chomas” (“La maschera del demonio”) le venga a levare la maschera dal volto che l'ha imprigionata in un incantesimo.

Il film “La stanza delle farfalle” mi appare molto curioso anche per la scelta del cast, tutti attori e attrici presenti in film culto dell'horror e thriller: Ray Wise (twin peaks), Erica Leerhsen (non aprite quella porta), Heather Langenkamp (nightmare), Camille Keaton (Non violentate Jennifer).... Quindi spero davvero di poter vedere presto questa pellicola, di rivedere Barbara Steele a lavoro, di rivedere un noir all'italiana, genere da recuperare assolutamente.

 

 

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