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La ragazza con la pistola

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La ragazza con la pistola

di axe
6 stelle

Invaghitosi di una giovane compaesana, il siciliano Vincenzo Macaluso incarica due conoscenti di rapirla, al fine di "inguaiarla". Con suo disappunto, gli viene consegnata la persona sbagliata, Assunta Patanè, cugina della vittima designata. La ragazza non ha fatto molto per opporsi ai rapitori, poichè ella è segretamente innamorata di Vincenzo, e spera, pertanto, di poterlo portare all'altare. Dopo una notte d'amore, tuttavia, Vincenzo parte per la Gran Bretagna. Per salvare l'onore, Assunta è costretta ad andare a cercarlo in terra straniera. Porta con sè una pistola, al fine di uccidere l'uomo, in caso la respingesse. Iniziano cosi' le avventure anglosassoni di Assunta, sempre alle calcagna di Vincenzo. Grazie all'intervento di un medico, con il quale stringe amicizia, la giovane siciliana s'integra nella società inglese, dimenticando Vincenzo e la Sicilia. Ma, un giorno, egli torna a cercarla. Una commedia di Mario Monicelli, ben intepretata da Monica Vitti, nel ruolo di Assunta, una giovane donna originaria di un paesino della Sicilia, "prigioniera" delle locali convenzioni sociali, che il registra rappresenta con occhio critico e tratto leggermente macchiettistico. Assunta non vuole, ne può, sottrarsi al viaggio in Gran Bretagna; nonostante l'evidente scorrettezza di Vincenzo, è su di lei che cadono i biasimi dei compaesani e le pressioni delle familiari per la tutela dell'onorabilità. La donna valuta l'ipotesi di condurre alla ragione l'uomo, ma il suo fare nervoso tradisce la tenuità di tale speranza. Durante la permanenza in Gran Bretagna, ha modo di confrontarsi con la società locale, della quale il regista celebra l'avanguardia. Mentre in Italia non era ancora stata approvata la normativa che regola l'istituto del divorzio, in Gran Bretagna è una facoltà riconosciuta alle persone, in grado di favorirne concordia e serenità. I gay possono essere loro stessi senza nascondersi; gli stranieri di buona volontà non hanno alcun problema ad integrarsi. Non altrettanto clemente è il regista con molti singoli inglesi; ne sono evidenziate la mollezza e la vacuità. La forte personalità della giovane siciliana - trattata inizialmente con superiorità - finisce per soverchiare i posati personaggi con i quali viene a contatto. Il ritmo del film è irregolare; dopo un inizio scoppiettante, lentamente rallenta; la sceneggiatura affronta poi il tema del confronto sociale perdendo un po' di vista la "contesa" tra i due protagonisti. Tale cambio di passo è segnato dalla scelta di lasciar prevalere i regionalismi nella prima parte - Assunta parla con termini ed accento meridionali, gli inglesi non sono doppiati - ed "equiparare" i personaggi nella seconda, in virtù di un comune uso di lingua italiana quasi priva di inflessioni. La conclusione premia lo sviluppo morale del personaggio di Assunta. La giovane siciliana, inseritasi nella società britannica, perde ogni interesse sia per la sua terra d'origine, sia per Vincenzo, il quale appare quasi patetico nel suo improvviso ritorno in scena, al fine di spingere Assunta al matrimonio con argomentazioni insulse. Dopo una seconda notte d'amore, è Vincenzo ad essere abbandonato. Una discreta commedia di Mario Monicelli, gradevole per l'interpretazione di Monica Vitti, interessante per le tematiche sociali trattate, ma sofferente dell'incostanza del ritmo.

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