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Misteri nascosti

Regia di Peter A. Dowling vedi scheda film

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La recensione su Misteri nascosti

di Furetto60
5 stelle

Thriller-crime, poco incisivo. Location da cartolina, atmosfere suggestive

La dottoressa Tora Hamilton, dopo l'ennesimo aborto, decide d’intesa con il coniuge, di adottare un bambino presso una clinica specializzata, ubicata su una sperduta isola al largo della costa nordorientale della Scozia, una delle suggestive Shetland, dove vive da sempre la famiglia del marito. Per Tora è un cambiamento radicale: da medico abituato ai ritmi frenetici e convulsi della grande metropoli, si ritrova sbalzata in una piccola comunità isolata e ancorata a vecchie tradizioni locali, soprattutto diffidente verso i nuovi arrivati. Una mattina, alla guida di una pala meccanica, mentre scava una profonda buca, per dare sepoltura al suo adorato cavallo appena morto, Tora rinviene il cadavere di una donna, ben conservato: ha l’addome sventrato e sulla schiena sono incisi strani simboli.

Dall'autopsia emerge un altro dettaglio agghiacciante: la vittima aveva appena partorito. I tutori dell’ordine sbrigativamente archiviano il caso, anzi in verità non lo aprono proprio, in quanto la morte sembrerebbe risalire a molti secoli prima, allorquando, le leggende narrano,  si praticavano in quel luogo dei rituali sacrifici umani. Tuttavia la protagonista, valutando la possibilità che il barbaro omicidio sia più recente, con l’aiuto dell’unica poliziotta che la prende sul serio, comincia una sua privata indagine. A mano a mano che le sue ricerche progrediscono, ostacolate dai tentativi di depistaggio della polizia locale e dalla manifesta ostilità degli autoctoni e perfino del consorte, emerge una realtà spaventosa. Immersi in questa dimensione sospesa, tra rune, folclore e culti ancestrali, si consumano delitti ed avvengono eventi inspiegabili. La trama che ci porta in un suggestivo angolo di mondo, prende forma, tra intrighi e complotti.Il soggetto che s’ispira ad antichi riti pagani, perpetrati da sette sataniche, in bilico tra leggenda e storia, non è nuovo, si pensi a “Il prescelto” o “il rituale” per esempio. Classificabile come thriller-crime, con sfumature folk-horror, ma per ciò che concerne montaggio e sceneggiatura, ha un ritmo  e una fattura da film-tv e lo sviluppo, come il finale, non riesce a sorprendere. Ciò che però funziona alla grande è la location: natura selvaggia e paesaggi incontaminati, panorami mozzafiato, che affascinano e attirano, ma al contempo procurano una sottile sensazione di angoscia e sono cornice ideale per un racconto d’atmosfera.

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