Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
L'unica vera notizia che questo film ci lascia è che Vasco Rossi è già strapotente - a livello commerciale - nel 1983. Tanto da convincere a intitolare come una sua canzone (suonata però dagli Stadio), che ne fa da sigla di apertura e di chiusura, il quarto film di uno dei più popolari nuovi talenti del cinema italiano: Carlo Verdone. E' l'unica novità, questa, anche perchè l'attore e regista (e sceneggiatore, qui insieme a Franco Ferrini ed Enrico Oldoini) romano sceglie deliberatamente l'incasso facile ripetendo la solita (e ormai vecchia) macchietta piuttosto che gettarsi in qualcosa di nuovo; il Rolando di Acqua e sapone (titolo che davvero non c'entra nulla con il film: ma Vasco ha chiamato così la sua canzone e allora...) è il medesimo personaggio che era protagonista nel precedente Borotalco - timido, burinello e in fondo in fondo amabile - e il succedersi di gag a partire dal solito, stantio scambio di persona è diventato quantomeno stucchevole. Così come il lieto fine, che però, questo va riconosciuto, è inevitabile date le circostanze. Accanto a Verdone, deus ex machina del contesto, c'è la bella Natasha Hovey: la sua lanciata carriera non manterrà le promesse e naufragherà nel giro di qualche anno; Florinda Bolkan ha una parte di rilievo e di spalla ci sono i consueti o comunque prevedibili comprimari: Michele Mirabella, Christian De Sica, Fabrizio Bracconeri ed Elena Fabrizi. Incredibile David di Donatello (all'innegabile simpatia, probabilmente) alla sora Lella. Per capire quant'è scritto male questo film, ad ogni modo, si guardi alla maniera in cui il personaggio affidato a quest'ultima scompare nel nulla a tre quarti del film, e non venga mai più richiamato in causa nonostante il suo ruolo fino a quel momento fondamentale. Per Verdone è decisamente arrivata l'ora di cambiare qualcosa. 3/10.
Una fotomodella appena maggiorenne arriva a Roma per lavoro; in cerca di un insegnante di italiano, per un equivoco viene affidata all'ingenuo bidello Rolando. Che, ovviamente, si innamora immediatamente della bella ragazzina: ma come spiegarle l'equivoco?
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