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Billy Lynn: Un giorno da eroe

Regia di Ang Lee vedi scheda film

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La recensione su Billy Lynn: Un giorno da eroe

di laulilla
8 stelle

Questo film è stato girato in HFR (120 frame al secondo – la normale riprese cinematografica non va oltre i 24 – 4k di risoluzione e 3D), perciò il film che vediamo è diverso da quello pensato da Ang Lee, che si può vedere in pochissime sale al mondo. È un bel film ugualmente, ma ne è stato penalizzato poiché è passato come una meteora: peccato!

 

Non aveva potuto scegliere Billy, un ragazzo texano, quando, per sfuggire a una condanna, si era arruolato come volontario nella fanteria americana, dopo di che, debitamente addestrato, era stato spedito in Iraq. Lì, aveva potuto misurare quanto grande fosse lo scarto fra una guerra vera e l’immagine che se ne fa chi non avendola mai vista, si accontenta della sua rappresentazione mediatica, mettendosi in pace la coscienza e vivendo senza rimorsi in questo nostro mondo occidentale, seducente e feroce. Billy, invece, aveva presto capito come fosse inutile illudersi che esistesse una guerra intelligente e pulita, in cui non ci si “sporca”, poiché si utilizza una tecnologia infallibile, chirurgica nella sua precisione distruttiva: la prudenza, le “coperture” a colpi di mitra e bombe a mano non erano state sufficienti a salvare la vita di uno dei suoi compagni di plotone, la Bravo Squad, né erano bastate a proteggere lui, attaccato alle spalle e prossimo a morire, tanto che aveva dovuto risolvere a coltellate il corpo a corpo. Ancora una volta non aveva potuto scegliere, poiché la guerra è una terribile trappola per chi la subisce ma anche per chi la combatte e non si rallegra della morte di un amico, né di quella di un nemico, di cui ha visto lo sguardo dapprima feroce, poi impaurito e angosciato. Era stato brutto vivere quei momenti, brutto comprendere che dietro l’ineluttabilità stavano opzioni politiche per lo meno discutibili, quasi certamente dissennate. Un cellulare rimasto acceso aveva immortalato quell’episodio, immediatamente diffuso e diventato “virale”, cosicché un fatto dolorosissimo che Billy avrebbe tenuto per sé, era stato utilizzato dai militari come elemento di propaganda. Tutta la Bravo Squad era stata premiata con una licenza premio di quindici giorni, che prevedeva il ritorno in patria, alcune tappe televisive (sponsorizzate) per interviste e dichiarazioni, e il finale glorioso, nel Giorno del Ringraziamento, per assistere a un importante finale di partita, nonché esaminare (e infine rifiutare) la proposta di girare un film sull’argomento. Billy, che aveva voluto rivedere la propria famiglia per l’occasione, aveva soprattutto compreso che tanta attenzione nei loro confronti era legata al mondo del denaro e degli affari, che non aveva alcun rispetto per le persone vere, impegnate, con le loro angosce e con le loro contraddizioni laceranti, in una guerra orribile, cosicché il mondo dello Show Business aveva prodotto ulteriore disincanto nel cuore di tutti, e in modo particolare nel suo, così giovane, così tenero e ingenuo.

Se vi capiterà di vederlo, non perdete questo film: vedrete  anche due bravissimi attori (Joe Alwyn e Kristen Stewart) nel ruolo rispettivo di Billy e della sorella Kathryn Lynn.

 

 

 

 

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