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Man in the Dark

Regia di Fede Alvarez vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Man in the Dark

di zombi
9 stelle

non sono riuscito a capire che uomo fosse il reduce tornato dalla guerra del golfo menomato nel corpo e nello spirito, prima di partire per il conflitto.

ora si sa che vive in una zona disagiata della città di detroit, città dichiarata in bancarotta nel 2013, in una bella casa signorile incancrenita dall'incuria, in una via dal nome invitante che però spegne ogni entusiasmo di viste paradisiache come si entra nel quartiere.

all'apparenza il reduce vive una vita appartata col proprio cane, un feroce ed enorme rotweiler. 

di lui i tre ragazzi rapinatori che si insinuano in case di lusso grazie alle chiavi del padre di uno di loro che lavora per una agenzia di sicurezza, sanno solamente che ha perso la figlioletta piccola investita da una macchina, alla cui guida vi era una ragazzina dei quartieri bene scagionata e libera, e che grazie alla soffiata del ricettatore che gli ricompra la refurtiva, pare che abbia incassato un'indennità di 300.000 dollari.

i tre giovani si buttano in quella che sembra la loro impresa più semplice per poter finalmente perseguire i propri sogni di fuga e libertà.

il film di fede alvarez che in originale s'intitola DON'T BREATHE, ma forse per una volta è meglio e più politicamente corretto il titolo italiano MAN IN THE DARK, è un thriller serratissimo, dalla perfetta durata dei novanta minuti supergiù, dove si fa fatica a trovare una parte per cui tifare, anche quando si vengono a sapere dettagli della storia per cui un personaggio è portato a fare ciò che fa. 

è un DOG EAT DOG senza fine per cui esseri umani abbandonati da uno stato sociale incapace di prendersene cura, esasperati decidono di fare il possibile per accaparrarsi ciò che credono giusto prendersi,

è un circolo di sopravvivenza coercitivo, lontano da qualsiasi legalità, dove l'handicap subìto dall'ennesimo conflitto a cui era giusto partecipare, da una parte emargina e isola e dall'altra, per un senso di colpa globale che serve a ripulirsi la coscienza senza troppo faticare e partecipare, mette una medaglia di eroica intoccabilità su ogni comportamento criminale.

quindi la doppia anima che i due titoli donano al film è un giusto merito al film. 

il NON RESPIRARE thriller ben si confà con L'UOMO NELLE TENEBRE che non vede a causa di una guerra e che non mostra il proprio dolore e il proprio disagio al resto della nazione fino a quando tre ragazzi non varcano i limiti della sua proprietà per rubargli ciò che gli appartiene. ma le tenebre in cui oramai vive non sono di sua esclusività; una nazione intera, se non tutto il globo, condivide una cecità a cui nessuno è interessato se non nel breve tempo di una breaking new.

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