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Giornata nera per l'ariete

Regia di Luigi Bazzoni vedi scheda film

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La recensione su Giornata nera per l'ariete

di alan smithee
4 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA

Un assassino seriale dichiara, attraverso una registrazione resa alla polizia, di avere intenzione di uccidere cinque persone, a detta sua già sofferenti o con evidenti problemi.
Un tenace giornalista di nome Andrea Bild (Franco Nero, bel portamento adeguato al genere e alla situazione, per un personaggio che, meglio delineato e scandagliato, avrebbe potuto dar spazio ad un personaggio ricorrente), indaga sull'aggressione in un sotterraneo di un giovane professore, e collega l'episodio all'uccisione di una donna inferma, moglie di un professore e nome di riferimento del giornale presso cui scrive il giornalista, in qualche modo collegato con il personaggio aggredito.

Ma la presenza dell'irruento ed improvvisato detective dà fastidio ai vertici del giornale, che lo estromettono dalle indagini, costringendo l'uomo ad agire per conto suo, attirandosi per questo i sospetti della polizia, che ritiene di averlo colto quasi in flagranza di reato quando egli si trova nei pressi dell'uccisione di una prostituta (Agostina Belli), già testimone della prima aggressione al giovane professore, ed appena dopo essere scampato all'accusa di uccisione della bella Isabel (Ira Von Furstenberg), futura sposa del milionario Edouard Vermont (Edmund Purdom), che Bild per primo scopre cadavere nella vasca della sua stanza d'albergo.

La soluzione, spiegatissima nel verboso finale a causa principalmente di una narrazione che procede fino a poco prima in modo contorto e confusionario oltre ogni possibilità di coinvolgimento, fornirà le necessarie spiegazioni, ma di certo non aiuterà a ritener riuscito questo astruso e confuso thriller in cui funzionano solo, o comunque soprattutto i contesti, le ambientazioni singolari, e per nulla l'intreccio della storia. 
Il titolo si riferisce, accennando all'ariete, ad un accanimento dell'assassino per i segni zodiacali, ma anche queto particolare non appare sfruttato a dovere, bensì ripreso frettolosamente nel finale che tenta, invano, di riaggiustare tutti gli indizi sparsi durante il rabberciato racconto, scritto come dicevanìmo in modo confusionario e troppo dispersivo.
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