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Vagone letto per assassini

Regia di Costa-Gavras vedi scheda film

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La recensione su Vagone letto per assassini

di fratellicapone
8 stelle

...una serie di omicidi che iniziano in un vagone letto e proseguono in un film travolgente fino alla fine...

Il film “Compartiment tuers” in Italia fu distribuito con il bellissimo titolo, e raramente accade che i titoli italiani siano almeno decenti, “Vagone letto per assassini” che credo nessuno abbia visto stante la mancanza di recensioni. Io l’ho recuperato in una rassegna dell’Institut Cultural Francais a Palermo. L’ho visto in lingua originale con sottotitoli. In un treno di notte nel vagone letto, più che vagone letto era uno scompartimento a cuccette, che parte di notte si ritrovano varie persone di cui non sappiamo niente. L’ambiente è angusto e il compartimento è pieno.

C’è una giovane donna che fa amicizia con un giovane privo di biglietto e lo nasconde in una cuccetta vuota, c’è un tipo strano dallo sguardo obliquo (Michel Piccoli non indicato tra gli attori sulla scheda di filmtv), una donna belloccia e supponente (Simon Signoret) e altri. All’arrivo quando tutti scendono nella sua cuccetta giace la belloccia accoltellata, un’immagine che fa venire in mente i film di Dario Argento o di Mario Bava. Il film diventa così un thriller noir mozzafiato con accenni polar e un pizzico di horror. Iniziano le indagini condotte dall’ispettore (Yves Montand) con un collega commissario (Pierre Mondy), che ora è ben conosciuto in Italia per la serie tv Cordier, mentre una serie di altri omicidi saranno perpretati da un uomo/donna coperto da un impermeabile lucido e nero che brandisce un’enorme pistola e ammazza, uno ad uno, quasi tutti gli altri passeggeri del compartimento. Il film si concluderà in un modo del tutto imprevedibile. La storia è intricata e, a tratti, difficile da seguire (anche perché poco abituato ai sottotitoli) ma il senso del film e la sua importanza è proprio nella tecnica cinematografica che Costa-Gravas impiega. Sembra quasi un’antologia di tutte le possibilità di uso della mdp già a partire dalle scene del treno girate in movimento e dentro il vagone e nel corridoio, ambienti angusti e affollati difficili da gestire. La mdp insegue i personaggi e li riprende da tutte le angolature possibili e con stacchi continui (a tratti ricorda Orson Welles)  E poi nel prosieguo della storia inseguimenti, colpi di scena, sparatorie. C’è un po’ di tutto e di più.

Tutto il film è sorretto da una colonna sonora travolgente come il film. E’ un gran peccato che questo film sia di fatto sparito dalla circolazione.

 

Film visto nelle rassegne organizzate dall’Institut Cultural Francaise di Palermo

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