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Sing

Regia di Garth Jennings vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sing

di obyone
9 stelle

 

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Sing (2016): scena

 

In corrispondenza dell'uscita nelle sale italiane Universal Pictures fece una campagna pubblicitaria quanto mai singolare per promuovere "Sing". Martellò con costanza, molto tempo prima della data d'esordio del film, proponendo delle curiose clip, animate dai protagonisti del racconto. Ricordo, ad esempio, la maialina che ballava al supermercato mentre spingeva il carrello al ritmo forsennato di Bamboléo dei Gipsy Kings. Quegli spot, che non lasciavano trasparire alcunché della trama, mi incuriosirono parecchio lasciandomi, a pelle, un'impressione favorevole, soprattutto dal punto di vista commerciale. Ebbi modo di vedere il film al cinema ed uscii dalla sala con una gran voglia di cantare e ballare ma soprattutto con l'animo rinfrancato da uno spettacolo trascinante. Fu una sorpresa e me ne andai allegramente come un rotondetto Gunter qualsiasi. Per giorni scherzai sull'opportunità di indossare una tutina aderente viola e di ballare con mia moglie, altrettanto perplessa all'inizio e altrettanto gaudente alla fine, tra la lavatrice, l'asciugatrice e la cesta dei panni da stendere.

 

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Sing (2016): scena

 

"Sing" racconta l'iniziativa di uno squattrinato impresario teatrale, il koala Buster Moon che, sull'orlo della bancarotta, spera di attirare su di sé l'attenzione di un pubblico attratto dai reality show e poco avvezzo a frequentare platee e gallerie. La crisi irreversibile del teatro ha il manto nero e riccioluto dalla celebre pecora, star del passato in esilio volontario, Nana Noodleman, che ricorda la vecchia Norma Desmond reclusa nel suo villino al tramonto del cinema muto.

Una simpatica vecchietta, il camaleonte Miss Crowley e il giovane Eddie, amico di Buster e ricco quanto annoiato nipote di Nana, aiutano il simpatico impresario nel disperato tentativo di risollevare le sorti del teatro con un talent show aperto agli aspiranti cantanti della città. Tutti vogliono cantare e diventare famosi per cui Moon, che non ha "occhio" per gli affari, si butta a capofitto nell'ardimentosa e frenetica ricerca di nuovi talenti. È l'occhio di Miss Crowley, però, a richiamare una gran folla e mettere in moto una bizzosa ricostruzione del dietro le quinte dello spettacolo canoro.

Dalle audizioni spuntano i maiali Rosita e Gunter, il gorilla Johnny, il topo Mike, l'istrice Ash e l'elefantessa Meena. I guai che si susseguono (a non finire) sembrano il preludio di una sconfitta annunciata che cammina impettita sui tacchi del lama occhialuto Judith che impreca "siamo una banca, non un ente di beneficenza" mimando l'eleganza iconica di Sharon Stone in camicetta e gonna di raso.

 

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Sing (2016): scena

 

La voglia di emergere alla fine lascia spazio sul palco al desiderio di rinfrancare un animo afflitto. Così la Fenice distrutta risorge dalle proprie ceneri al ritmo travolgente di pezzi famosi del pop come "Don't you warry 'bout a thing" di Steve Wonder, "My way" di Frank Sinatra e "Shake It Off" di Taylor Swift.

Il linguaggio musicale surclassa quello cinematografico almeno in due spezzoni. All'inizio, mentre i provini spaziano tra i generi discografici, il regista Garth Jennings ripropone una divertente, equilibrata e nostalgica carrellata musicale. Alla fine, quando il sound si propaga tra le traballanti pareti del teatro, il film si trasforma in concerto e la musica penetra le orecchie come tanti aculei affilati. Il regista comunque è molto attento a non relegare trama e caratterizzazione dei personaggi ad un ruolo subalterno. Alcune sequenze sono esilaranti. La palla di vetro di Miss Crowley nel caffè di Moon, il pianto delle vecchietta che teme di essere licenziata, la premiata ditta di autolavaggio Buster/Eddie che lava e asciuga, la catena di montaggio in casa di Rosita. I protagonisti sono ben tratteggiati e non necessariamente simpatici o perfetti. Spiccano l'antipatico e gradasso Frank Sinatra con coda e dentoni e la teenager scontrosa divisa tra amore ed emancipazione femminile.

 

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Sing (2016): scena

 

Funzionano molto bene anche i personaggi di contorno garantendo al risultato finale leggerezza e "nerdoso" umorismo. Garth Jennings che nella versione originale presta la voce a Miss Crowley opta per uno spettacolo vicino all'imperfetta affabilità del dilettantismo rendendo lo spettacolo molto più genuino di una puntata di X-Factor e fratelli.

Molte sono le curiosità legate a questo film: tra gli altri gli omaggi a "Back to the future" e la voce graffiante di Scarlett Johansson che canta "Set il all free" e "I don't wanna" (quest'ultimo scritto dallo stesso regista). Taron Egerton, infine, canta "I'm still standing" di Elton John nel numero finale di Johnny al pianoforte. Un interpretazione che gli ha portato gran fortuna visto che qualche anno dopo sarebbe stato proprio lui a vestire i panni di Reginald Kenneth Dwight in "Rocketman". Mai "provino" fu tanto efficace.

 

Italia 1

 

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Sing (2016): scena

 

 

 

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