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Race - Il colore della vittoria

Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film

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La recensione su Race - Il colore della vittoria

di massimo45
8 stelle

Il titolo “Race” già introduce il film nel suo doppio significato “razza” e “corsa”. e nella sua doppia valenza sia umana e sportiva sia del contesto storico di quel periodo

E’un film biografico dell’olimpionico di colore afroamericano Owens vincitore di 4 medaglie d’oro alle olimpiadi di Berlino del 1936, occasione che avrebbe dovuto, viceversa, essere un momento per celebrare il trionfo degli atleti tedeschi e la tesi della supremazia della razza ariana. Il film descrive bene il contesto storico della Germania nazista in quel periodo, nonchè per altro nel finale, quasi a sorpresa, anche il razzismo presente negli Stati Uniti. Il regista avvalendosi di ottimi protagonisti ha creato un film forse in parte retorico ma non privo di efficacia e lo ritengo degno, per la sua doppia valenza umana e storica, di essere visto, anche se non ha avuto premi e riconoscimenti cinematografici significativi.

Tra le curiosità mentre nel film si dice che il Hitler abbandonò lo stadio per non incontrare il vincitore, in realtà le cose andarono diversamente come si legge nella autobiografia dello stesso Owens: «Dopo essere sceso dal podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d'onore per rientrare negli spogliatoi. Il Cancelliere tedesco mi fissò, si alzò e mi salutò agitando la mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto. Penso che giornalisti e scrittori mostrarono cattivo gusto inventando poi un'ostilità che non ci fu affatto.». Sembra che Hitler esista una fotografia nella quale Hitler strinse la mano ad Owens all’interno dello stadio olimpico lontano dagli guardi del pubblico, ma non fu mai divulgata ma non dare adito a qualche segno di umanità alla figura di Hitler. Probabilmente Owens, come dichiarò la figlia:  «In realtà, mio padre non si è mai sentito snobbato da Hitler. In retrospettiva, mio padre fu profondamente ferito dal fatto che Franklin Delano Roosevelt, il presidente americano dell'epoca, non l'avesse ricevuto alla Casa Bianca»

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