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I crudeli

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su I crudeli

di marcopolo30
7 stelle

Poco noto spaghetti-western originale e ruspante firmato da Sergio Corbucci nel suo periodo di massima ispirazione. Da riscoprire. VOTO: 7

Sebbene non così conosciuto come “Django”, “Il grande silenzio” o “I mercenari”, “I crudeli” entra a pieno merito nel lotto dei migliori western realizzati da Sergio Corbucci. La sceneggiatura, originale e di ampio respiro, firmata Ugo Liberatore e José Gutierrez Maesso è senza dubbio alcuno uno dei punti forti dell'opera. La storia è ambientata nell'estremo sud degli Stati Uniti nel periodo immediatamente seguente alla conclusione della guerra di secessione. Protagonista è il Colonnello Jonas, fanatico ufficiale sudista per cui la guerra non è mai terminata e che sta infatti progettando di riaggruppare e riorganizzare le forze confederate al di la della frontiera messicana. Per finanziare tale piano si impossessa, con l'ausilio dei tre figli, di un ingente carico di banconote trasportato da una colonna di giacche azzurre, massacrando en passant l'intera compagnia. Da qui in poi il film diventa un fantastico on-the-road verso sud in territorio ostile e sotto la continua, micidiale lunga ombra dei propri demoni, fino allo stupendo finale. Cupi i toni dell'opera, in linea con la poetica di Corbucci, molto ben delineati i caratteri dei personaggi, Colonnello Jonas primo fra tutti. È Joseph Cotten a prestare il volto al nostalgico e inflessibile ufficiale sudista. Certo siamo al 1967, Cotten ha 62 anni, e per lui l'epoca d'oro dalle parti di Hollywood era terminata da un pezzo, quindi non sorprende più di tanto vederlo impegnato in una produzione nostrana, ma la sua interpretazione rappresenta comunque un valore aggiunto. Molto brava anche la protagonista femminile Norma Bengell, nonché il 'leoniano' Aldo Sambrell nel ruolo del leader dei bandoleros. Completano il quadro di questo alternativo spaghetti-western la buona fotografia di Enzo Barboni e la notevole colonna sonora del mitico Ennio Morricone (sebbene non tra le più memorabili composte del Maestro).

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