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Lo straniero

Regia di Orson Welles vedi scheda film

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La recensione su Lo straniero

di OGM
8 stelle

Un film dominato dall'ombra, del passato e del sospetto. Le sagome scure proiettate sulle pareti, che sono un tratto distintivo delle opere di Orson Welles, sottolineano qui il doppiofondo della storia in cui vivono le verità sepolte: sono il rovescio delle esistenze individuali, in cui ogni gesto depone, involontariamente, le tracce del passato che vorrebbe negare. La falsa identità di Charles Rankin è come uno stampo in cui il criminale nazista Franz Kindler cerca di costringere se stesso; però la sua reale sostanza trabocca dai bordi, producendo tante piccole sbavature: pensieri rivelatori che affiorano da frammenti di discorsi, o paure incontrollabili che perturbano il rigore del suo agire. Ad essergli fatale è la debolezza umana che si sottrae alla fredda pianificazione razionale; è il tragico fallimento di quell'abnorme pretesa di dominio su cui si fondava l'ideologia hitleriana. La svastica che, in un ghirigoro tracciato dal protagonista, si tramuta in un diagramma, è l'emblema di un delirio di onnipotenza che passa per l'esaltazione degli schematismi della mente; la sua passione maniacale per l'orologeria rispecchia la sua assurda volontà di dominare il trascorrere del tempo, alterandone a suo piacimento i ritmi. Le ore ed i minuti dovrebbero aprirsi, al suo passaggio, allargandosi per fare spazio ai suoi progetti;  rallentando, così, anche l'arrivo del futuro e, con esso, la fine dell'inganno da lui ordito. Non è un caso se, a determinare la sua morte, è un'imprevedibile accelerazione degli ingranaggi di un orologio, i cui componenti improvvisamente si animano e gli si rivoltano contro, senza lasciargli possibilità di fuga. Ne "Lo straniero" la Storia non è quella scandita dai grandi avvenimenti; non è un'autorità che celebra processi di massa, determinando destini collettivi. E' invece, un giudice che si occupa singolarmente dei suoi imputati, riservando ad ognuno la sua specifica sentenza, in un momento che soltanto a lui è riservato.   

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