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Mean Streets

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mean Streets

di berkaal
9 stelle

Il regista John Cassavetes disse a Martin Scorsese dopo che aveva completato Boxcar Bertha: "You’ve just spent a year of your life making a piece of shit." Aveva ragione da vendere, come dargli torto? Ma tanto è orribile Boxcar Bertha, altrettanto è centrato e riuscito questo film, tra queste due opere c'è un abisso. Non è possibile capire fino in fondo la dimensione e i contenuti di questa pellicola se non la si vede in lingua originale, anche perché solo così ci si rende conto dell'inglese zoppicante e strascicato parlato dai protagonisti, e di quanta Italia ci sia, quante frasi intere in italiano o in qualche dialetto meridionale, e quante parole vengano utilizzate correntemente: salute, ciao, stronzo, madonna, c'è pure un paio di volte il gesto dell'ombrello, che ormai da noi si è estinto. Il budget è basso, 300.000 dollari, l'audio è rozzo, spesso si percepisce il riverbero dell'ambiente, ma la narrazione è tanto vera quanto era spudoratamente falsa quella di Boxcar Bertha. L'unica scena un po' debole è il lungo piano sequenza inserito nella scazzottata nella sala biliardi, questa bisogna riconoscere che non è molto convincente. Qualcuno si è lamentato del fatto che non esista soggetto, trama, sceneggiatura, la cosa risulta incredibile: Scorsese descrive il mondo in cui è nato e cresciuto, un mondo orribile popolato di persone meschine, spietate, profondamente ignoranti, senza valori, portate solo al fancazzismo e ad una vita di espedienti se non addirittura criminale. Strano che nessuno abbia accusato di razzismo questo ritratto della comunità italiana di Little Italy, che ne esce veramente molto male. Si tratta di una sinfonia con un continuo, lento crescendo che esplode poi nel finale che si sa che arriverà, fin dall'inizio. E' un film autobiografico, e la famiglia Scorsese è ben presente nella pellicola: la signora che assiste Teresa mentre ha una crisi epilettica è la madre di Martin Scorsese, che si concede un sostanzioso cameo nella scena finale, dato che è lui a sparare e a ferire Johnny, Charlie e Teresa. Unico merito che non si può ascrivere a questo film, come fanno invece molti, è che sia la prima opera cinematografica ad usare in modo così significativo la musica rock: la colonna sonora è ricchissima e stupenda, la scena con "Jumpin' Jack Flash" degli Stones sopra tutto, ma su due piedi vengono in mente almeno tre pellicole precedenti che si sono distinte per questo tipo di contributo: Easy Rider, Zabriskie Point e Vanishing Point, chiamato in Italia Punto Zero.

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