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Assolo

Regia di Laura Morante vedi scheda film

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La recensione su Assolo

di frasator
8 stelle

Ho visto Assolo. Voi probabilmente no se siete qui. Volete sapere cosa ne penso?

Di rado mi accade di uscire da una sala con le stesse piacevoli sensazioni provate dopo Assolo. Credo che il pregio più evidente di questa produzione sia l’equilibrio   felice tra le varie componenti dell’Opera. La nota di regia è ferma e incisiva ma mai sopraffacente la storia o il racconto che ne fanno i personaggi. La scenografia è puntuale, precisa, ma mai didascalica. Il montaggio appare eccellente, frutto di una evidente fatica post-produzione. E sul punto lasciatemi condividere con gli appassionati come me del cinema questa considerazione : nei cambi di scena o anche semplicemente di inquadratura, gli ‘stacchi’ sono lievi in continuum di azione e decisi a significare invece un mutamento di registro o anche solo di prospettiva. Il commento musicale, sigla d’apertura compresa, non è mai invadente e sempre assolutamente adeguato. La storia è buona, assolutamente credibile, cosa che rafforza il processo di identificazione dello spettatore nella vicenda; ed è addirittura originale, circostanza che diventa sempre più una rarità nelle produzioni degli ultimi anni.

La recitazione. Lasciatemi saltare in rapido volo d’uccello quella della Morante. Dire che la Signora Laura è magnifica interprete della Flavia di Assolo è di una tale ovvietà che non merita ulteriori approfondimenti. La Morante, e sono in buona compagnia nel parere, è la più capace attrice italiana ed offre uno standard interpretativo di costante eccellenza. E nemmeno mi sono meravigliato della prova fornita dal resto del cast che da Giallini alla Finocchiaro, a Pannofino e alla Degli Esposti è di primissimo rilievo. Mi ha invece piacevolmente stupito la prova degli altri attori, anche se interpreti di personaggi minori, che hanno dato evidentemente ciascuno il meglio di sé. Merito anche della cura della sceneggiatura che a evitato che qualche personaggio rimanesse ‘sullo sfondo’ fornendo a ciascuno spessore e dignità. Non mi piace dir molto sulla storia per non privare lo spettatore del piacere di gustarsi il film ma la fragilità della nostra Flavia,le sue inquietudini,la sua paura di essere incapace di suonare la sua partitura nella sinfonia della vita, hanno una carattere di tale universalità ch non faranno fatica ad essere riconosciuti dallo spettatore,uomo  donna che sia. Non vi dirò se Flavia riuscirà ad improvvisare il suo ‘assolo’ per sentirsi finalmente la donna che in cuor suo sa di meritare d’essere, ma ci proverà,con tutte le sue forze.

Uscendo dalla sala mi sono chiesto,ma che film ho visto?Una commedia, un dramma esistenziale, un social di tematica, un….. Vivaddio però non sono riuscito ad inquadrarlo in un’genere’.

Ho visto proprio un bel film.

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