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Jukai - La foresta dei suicidi

Regia di Jason Zada vedi scheda film

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La recensione su Jukai - La foresta dei suicidi

di Furetto60
6 stelle

Discreto esordio alla regia di Jason Zanda, che gira una "ghost story" non originale, ma efficace

Aokigahara, conosciuta anche col nome di Jukai  "mare di alberi", è una foresta molto estesa, situata ai piedi del monte Fuji in Giappone,costituita in gran parte da rocce laviche e da una vegetazione fittissima,che frenando l'azione del vento la rende particolarmente silenziosa.Tristemente conosciuta in tutto il mondo per essere teatro di numerosi suicidi,da tempo immemore, al punto che sono stati posti in giro dei cartelli "dissuasori"Tutto ciò premesso,per spiegare che una "location" cosi particolarmente sinistra e inquietante,sembrerebbe ed è il luogo ideale per girare un horror.L'idea di una foresta misteriosa e lugubre in cui le persone si recano per abbandonare il mondo e la vita è suggestiva e affascinante,a questo si aggiunga la leggenda che vuole che  in tempi lontani,la popolazione portasse nella foresta a morire, le persone malandate, i vecchi,e i malati per le quali, in tempi di carestia, non c'era cibo. 

Dunque passiamo alla trama, ad inoltrarsi in questo posto "maledetto" , nonostante i reiterati e vani tentativi di dissuasione, è Sara, giovane americana, che va in cerca della gemella,dispersa. Qualcuno, prima che si avventuri nella foresta, l'avvisa che, secondo le leggende, gli spiriti dei morti ,chiamati Yurei sono molto arrabbiati e non trovando pace, perseguitano i visitatori, che se hanno la tristezza nel cuore,potrebbero essere indotti al folle gesto, Aiden, giornalista per una rivista di viaggi australiana,attratto da lei, si offre di accompagnarla,insieme ad una guida del posto.

Ovviamente sarà l'inizio di un incubo, fatto di visioni orrorifiche,paranoie ossessioni, suggestioni,  provocate dalla mistica conformazione degli alberi, dall’aria di morte che aleggia e dalla presenza dei terribili Yurei che sfruttano il lato più debole del carattere delle persone per confonderle,spaventarle e indurle a compiere il gesto fatale,ma soprattutto saranno i propri demoni interiori,figli di un tormentato vissuto a non darle requie.

Leggo recensioni molto severe nei confronti di questo esordio alla regia di Jason Zada,che francamente non mi sento di condividere,anche se non molto originale, il film regala diversi brividi e una buona dose di "suspense"partendo genialmente proprio dal mito della foresta e dei suoi abitanti.

E' in sostanza una "ghost story" che seppure non originale, è abbastanza efficace.

 

 

 
 
 
 
 
 
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