Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Guardando Frantic mi è ritornato alla mente Dressed to Kill. Entrambe le pellicole condividono, seppur con peculiarità diverse, la stessa volontà di citare o omaggiare quello che è universalmente riconosciuto come il maestro della suspense e dell'intrigo per antonomasia: Alfred Hitchcock. Ma mentre De Palma è in grado di dimostrare di aver aver appreso, arricchito e fatta sua la lezione Hitchcockiana, la stessa cosa non si può purtroppo affermare per il film di Polanski. Dressed to Kill, riesce infatti ad essere un concentrato calibratissimo di suspense e tensione, pervaso da quell'atmosfera di morbido pathos che avvolge e incanta - e basterebbe solo la magistrale sequenza dell'inseguimento all'interno del museo (esplicito riferimento a Vertigo) con una conturbante e indimenticabile Angie Dickinson, a rendere l'idea di che caratura fosse la cifra stilistica di De Palma - . In Frantic, invece, anche se sorretto da un lodevole lavoro di scrittura (lo stesso Polanski, insieme al fido Gérard Brach) e da una solida ed elegante confezione, manca quel guizzo, quella logica per l'intrigo, quel senso di "magia", quella giusta alchimia in grado di coinvolgere e meravigliare. Dressed to Kill , anche a distanza di anni, continuo a rivedermelo nella mia testa. Di Frantic, purtroppo, ne conserverò solo un opaco ricordo.
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