Regia di Byron Howard, Rich Moore, Jared Bush vedi scheda film
Eccellente lungometraggio d'animazione targato Disney dotato di inusitato coraggio, di un ritmo in costante accelerazione e di un inedito e divertentissimo spunto da buddy-movie coniglio-volpe.
“Zootropolis”, cinquantacinquesimo lungometraggio targato Disney, è forse anche quello più rilevante da un punto di vista sociale, andando a toccare in maniera decisamente aperta temi quali la droga e il razzismo (e in quest'ultimo caso con la declinazione 'extra' della potenziale bidirezionalità di tale pregiudizio). Visto sotto quest'ottica non sarebbe quindi un film per bambini, e probabilmente è infatti uno dei più 'adulti' di sempre (soprattutto tra quelli della Disney, casa sempre oltremodo timorosa di abbandonare il politically correct più mansueto). Eppure resta un'opera godibilissima anche per i giovanissimi: io l'ho visto insieme a due delle mie nipotine (5 e 7 anni rispettivamente) e anche loro se la son passata alla grande. Il ritmo è d'altronde talmente accelerato da non consentire certo alla noia di far capolino, e l'eccellente spunto da buddy-movie coniglio-volpe è azzeccato e fonte di dialoghi originali e ricchi di spirito. Sulla qualità delle immagini poi inutile scrive qualcosa se non si è un tecnico del settore, dato che su questo punto il livello medio è ormai talmente e pazzescamente alto da richiedere l'uso costante del 10 e lode. Eppure, nonostante il livello medio delle recenti produzioni di animazione fosse già parecchio alto, “Zootropolis” riesce a fissare l'asticella per il 2016 a una misura che difficilmente risulterà avvicinabile, e men che meno oltrepassabile, dalla pletora di titoli rivali diretti usciti o che stanno per uscire in questo anno. Ai botteghini ha fatto sinora faville, superando addirittura il miliardo di dollari (a fronte di un budget -comunque importante- di 150 milioni) e posizionandosi al secondo posto della classifica annuale provvisoria, dietro al sorprendente “Captain America: Civil War”.
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