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La vita di Vernon e Irene Castle

Regia di H.C. Potter vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita di Vernon e Irene Castle

di Baliverna
8 stelle

Il felice ma breve amore di due ballerini realmente esistiti, coppia sul palcoscenico e nella vita.

Nonostante sia un appassionato di Ginger e Fred, ho sempre rimandato la visione di questo film perché sono allergico ai film biografici. Finché ho deciso che in questo caso dovevo fare un’eccezione, e non me ne sono pentito.
Certo, è diverso dagli altri film della coppia: è più serio (anche se non del tutto), è meno ballato, e non ha lieto fine. Tuttavia devo dire che mi è piaciuto, sia merito dei simpatici attori e ballerini, che del regista Henry Potter, che ha saputo mantenere la vicenda in equilibrio tra commedia e dramma, e senza toni celebrativi. Ha infuso al film un andamento molto fluido, dove le parti cantate o ballate non disturbano e non costituiscono una pausa nel ritmo. Nell’ultima parte Potter si diverte a giocare con le attese dello spettatore, creando alcune false aspettative secondo me di proposito.
Un elemento da segnalare è la fotografia piuttosto scura, che però in qualche modo è coerente con il contesto. Come insegna il buon Vieri Razzini nelle sue schede sui film, una caratteristica della commedia della Hollywood classica è la presenza di molta luce, cioè di ambienti ben illuminati, con poche o niente scene notturne. Mentre drammi e noir sono molto più scuri: case poco illuminate, e fuori sempre notte. In questo film, la presenza di poca luce sembra quasi contrastare con il tono della prima parte, ma poi il film prende una piega diversa.
Non si tratta di un grande film, e forse è inferiore ad altri film della coppia, ma è uno di quei casi dove tutto fila liscio, e non ci sono note stonate. Segnalo la presenza di Walter Brennan, attore che avrebbe fatto fortuna anni dopo in molti western, con il personaggio del vecchietto brontolone ma buono. Qui era ancora alla ricerca di se stesso.
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