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L'uomo invisibile

Regia di James Whale vedi scheda film

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La recensione su L'uomo invisibile

di scapigliato
8 stelle

Prototipo dei grandi antieroi cinematografici. Anche se i cattivi ambigui e affascinanti c'erano già stati, come il Cesare del Dott. Caligari, o gli stessi Dracula/Lugosi e Frankenstein/Karloff dei precedenti Universal, ma il Jack Griffin di Claude Rains è diverso. Come il mostro di Mary Shelly, è un "non accettato", uno che viene allontanato dalla vita ufficiale, un po' come Hulk o l'Uomo Ragno oggi, divisi tra quello che vorrebbero essere e quello che invece appaiono agli occhi del mondo. In un certo senso l'Uomo Invisibile è un poveretto, un disabile, un diverso, che arrabbiato per tanta incomprensione, una volta acquistati enormi poteri, fa esplodere tutta la sua rabbia e diventa un pericolo pubblico di proporzioni apocalittiche. Non riusciamo ad odiarlo del tutto. Non riusciamo a dire "è il cattivo del film" come avremmo detto di Gene Hackman in "Pronti a Morire" o di De Niro ne "Gli Intoccabili". L'uomo Invisibile, a differenza dei precedenti mostri Universal (anche loro con la loro decadenza e solitudine) ha in più la marcia efficace di essere lo sfogo che tutti noi vorremmo essere. Ha dei poteri giganteschi, è inarrestabile, è incazzato e nessuno lo può fermare! Quanti di noi vorrebbero prendere a calci poliziotti e carabineri che torturano i poveri contribuenti? L'Uomo Invisibile lo fa! Chi vorrebbe strozzare il primo malcapitato solo per liberare il proprio istinto animalesco? O per sentirsi almeno una volta come Dio? Lui lo fa! Nel bene e nel male. Delirando onnipotenza o calcolando un futuro di predominio. Comunque, fatto sta che l'uomo invisibile è libero di farlo. Ma tutto questo gli causa comunque ghettizzazione, incomprensione, e isolazione. Come dire che il crimine non paga, ma sarebbe sbagliato ridurre a tanto il film di Whale che ha fatto delle sue icone horror la rappresentazione dell'angosciato uomo moderno, immortalando per sempre l'equazione mostro = uomo incompreso.
Anche se il film è più leggero di altri horror (il migliore rimane il "Dracula" di Browning), anche quest'Uomo Invisibile riesce a fare centro, e t'innamora di lui, proprio mentre lo riconosciamo per quello che è: una minaccia per ognuno di noi.

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