Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Concordo con chi ha già elencato le tante superficialità ed assurde esagerazioni del film, che riguardano tutti gli elementi che lo compongono: uomini, animali, ambiente (mi vergogno a chiamarlo natura). Neve che in una scena c'è, e nella successiva sparisce (colpa di un montaggio non ineccepibile), una pianura di neve senza fine che in un attimo si trasforma in un burrone a precipizio (nessuno ha mai pensato al volo nel primo Rambo?). Va bene i paesaggi sono belli, forse più che belli ma basta questo per un film lungo due ore e mezza?
Io non capisco poi chi si dice ammirato della scena della lotta tra il protagonista e l'orso (orsa). Una scena in cui l'orsa lo carica alla stessa velocità degli zombi dei film di serie B (un istante prima è là, ora gli è addosso, con una rincorsa e un balzo ben più che prodigiosi), e lo sbranamento, che procede con pause dell'animale incomprensibili, è interamente costruito in digitale. E non capisco tante cose spicciole, a cominciare da come si possa essere feriti e inzuppati fradici in un inverno polare, e poi, più d'una volta, riuscire ad accendere un focherello più per bellezza che per riscaldarsi.
I richiami onirici alla moglie e al figlio morti mi ricordano quelli ne Il gladiatore. Ma davvero qualcuno ci ha visto l'epopea del selvaggio west e non il dozzinale disegno di un prodotto industriale?
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