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L'età d'oro

Regia di Emanuela Piovano vedi scheda film

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La recensione su L'età d'oro

di mm40
4 stelle

Un ragazzo da Torino scende in Puglia a cercare la madre, una cineasta d'avanguardia ai tempi che furono. I due non si sentono da tempo e questa è l'occasione per riconciliarsi, nel paesino in cui la donna ha organizzato un'arena per il cinema chiamata L'età d'oro.

 

L'âge d'or, 1930, Luis Buñuel: il titolo "l'età d'oro" pare una traduzione un po' arruffata (il modo di dire è solitamente "l'età dell'oro"), ma è presumibilmente una variazione voluta, per meglio indicare il significato dell'opera. Che in fin dei conti è, sì, un omaggio un po' forzato a uno dei Maestri del cinema, ma è quest'ultimo - la settima arte, insomma - il vero soggetto del lungometraggio diretto da Emanuela Piovano. La sceneggiatura che la regista scrive insieme a Francesca Romana Massaro, Silvana Silvestri e Gualtiero Rosella (dal romanzo, questo intitolato per davvero L'età dell'oro, firmato dalle prime due collaboratrici) ci arriva però per gradi, mostrando una raffinatezza autoriale nei contenuti non sempre supportata da adeguate messa in scena e recitazione; la storia in primo piano è quella liberamente ispirata - come testimoniano le didascalie in chiusura - alla vita di Annabella Miscuglio (1939-2003), cineasta donna (e già per questo mosca bianca) d'avanguardia, attiva dalla fine degli anni Sessanta, capace di sintetizzare nella sua opera impegno civile, istanze progressiste (in specie per lo più femministe) e una sconfinata passione per il mondo della celluloide. Tutto questo viene traslato nel personaggio qui interpretato dalla sempre ammirevole Laura Morante, ormai prossima a spegnere 60 candeline eppure sottoposta a un trucco pesante per rimarcarne l'incipiente vecchiaia; Arabella - questo il nome della protagonista - sta vivendo a tutti gli effetti un'età d'oro: dorata essa stessa e non "dell'oro", ovvero legata a un generico tesoro a essa conseguente. Ecco la sfumatura di cui in incipit, ecco la sottile limatura che rende il film un tributo anche, in senso più lato, ai maestri che ci hanno messi sulla strada giusta consegnandoci le migliori coordinate per orientarci sulla via, un po' come la Miscuglio ha fatto per la Piovano, sua assistente molti anni prima. Altri interpreti: Eugenia Costantini, Giulio Scarpati, Dil Gabriele dell'Aiera, Giselda Volodi ed Elena Cotta. 4/10.

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