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Attacco al potere 2

Regia di Babak Najafi vedi scheda film

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La recensione su Attacco al potere 2

di DanielRecensioni
6 stelle

Simpatica baracconata il seguito di ATTACCO AL POTERE, un film dove tornava alla ribalta il simbolo dell'eroe americano anni 80 qui interpretato da Gerard Butler, nelle vesti della ex guardia del corpo del presidente degli Stati Uniti, che dove salvare quest'ultimo dal sequestro di terroristi nella stessa Casa Bianca.

Quella pellicola trasudava "coattaggine" e patriottismo da tutti i pori, un prodotto sicuramente non di alta qualità, che se ne infischiava della sceneggiatura e della razionalità per portare in sala un vero festival di razzismo, effetti speciali mal fatti e tanto supereroismo "fantascientifico"; tutto questo per dire alla fine che come prodotto di puro intrattenimento mi aveva divertito abbastanza (non ero riuscito a disprezzarlo, forse per il mio amore incondizionato proprio verso l'attore che interpretava il protagonista).

Quest'anno il circo si è spostato in Europa e (guardacaso) i cattivi sta volta sono gli arabi. Tutti i capi di stato più potenti si riuniscono nella capitale britannica per presenziare al funerale del primo ministro inglese, e tutti, ma proprio tutti cadono nella trappola di questa organizzazione terroristica che riesce a mettere in scacco polizia, esercito e inteligence; tutti ma proprio tutti cadono nel tranello e muoiono sotto colpi di fucili o bombe, tutti tranne naturalmente il presidente americano e la sua fidata guardi del corpo, che inizieranno una fuga/caccia all'uomo tra le strade di Londra per sfuggire alla morte e allo stesso tempo causarla.

Anche in questo caso il film si rivela un tripudio di trash e scene violente al massimo livello, condite, come si usava una ventina di anni fa, con battute ironiche e ignoranti che rendono il tutto una grande barzelletta sul potere, la violenza e il delirio di onnipotenza.

La grafica computerizzata viene usata anche per ricostruire le rughe degli attori, e lo fa in malo modo, la sceneggiatura è stata scritta probabilmente bendando una scimmia e facendole pigiare i tasti di un pc a caso e i personaggi sono gli stereotipi della stereotipizzazione stessa, aumentata al cubo.

Ma anche questa volta, come nella precedente, il prodotto finale è riuscito a intrattenermi e a farmi fare qualche risata.

Non esisiste nulla di artistico in tutto ciò, niente autorialità ne artigianato, ma se è vero che l'industria cinematografica è nata come prodotto di intrattenimento, allora ogni tanto il pubblico ha bisogno anche di questo.

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