Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Zemeckis dopo il sopravvalutato "Flight" mette a segno un sorprendente colpo con questo "The Walk" , che racconta le gesta del funambolo Philippe Petit nell'organizzare e poi compiere la camminata fra le Twin Towers, sospeso ad oltre 400 metri su di una fune di acciaio , nel cuore pulsante del distretto finanziario di Manhattan.
Non semplice il tentativo di ingabbiare la personalità multiforme e fuori dagli schemi del funambolo autodidatta , in uno script che , se da un lato ne banalizza la psiche e le motivazioni facendolo apparire semplicemente un fuori di testa , dall'altro ne semplicizza parecchio la figura in termini di immediatezza . Eh certo uno che si fece arrestare oltre 300 volte, pittore, poeta, scultore , mimo, e così via , non è semplice da imbrigliare in un profilo psicologico definito. E da questo punto di vista Zemeckis vince assolutamente la scommessa, scegliendo di non relegare la figura di questo artista dentro nessuna categoria, lasciandolo fluttuare al di sopra di ogni definizione, nello spazio che divide la terra dalle nuvole.
Il film narra la genesi artistica di Petit , il suo incontro con Papa Rudy (Ben Kingsley) , vero e proprio padre putativo per lui , accenna superficialmente l'amore per Annie Allix , per poi concentrarsi sul colpo. Tanti salamelecchi per la preparazione che tutto sommato non guastano, assemblamento della squadra di collaboratori e via, si parte. Visivamente sontuosa la ricostruzione della passeggiata nell'etere, di quelle da far girar la testa , circa venti minuti di meraviglia in digitale, che rimarcano la straordinaria impresa del protagonista e l'abilità di un regista visionario in grado di dar vita alle immagini. All'epoca dell'uscita nei cinema non gli diedi fiducia, immagino che la visione in 3D su uno schermo enorme ne avrebbe senz'altro aumentato il valore. Promosso a pieni voti.
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