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Il tempo si è fermato

Regia di John Farrow vedi scheda film

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La recensione su Il tempo si è fermato

di Baliverna
8 stelle

E' un bel noir, con una seconda parte molto tesa e angosciante. La prima è in complesso buona, ma forse è un tantino troppo verbosa, soprattutto per la media dei film noir. Comunque è ben rappresentato il modo in cui il protagonista, commettendo una leggerezza dopo l'altra, si caccia in quel terribile guaio. Trovo anche ben caratterizzati i personaggi del direttore del giornale (un Charles Laughton che fa proprio la carogna) e della sua donna, una ragazza piuttosto ambigua dedita alla divinazione e all'occulto. Ella irretisce il protagonista sostanzialmente facendo l'appiccicosa e l'invadente, facendogli scordare che con la moglie è ormai ai ferri corti e si sta bruciando forse l'ultima possibilità di riscatto. L'omicidio in cui verrò coinvolto lo vede innocente dal punto di vista del suo non esserne l'autore, ma colpevole per essersi lasciato trascinare una situazione insidiosa, che lo spettatore intuisce subito come tale.
Tutta la seconda parte, con la caccia al colpevole (quello vero e quello presunto) è serrata e coinvolgente. Anche l'ambientazione, con gli inseguimenti nei bui meandri del palazzo, è molto suggestiva e tipica del noir. Riuscito ho trovato anche il personaggio del massaggiatore muto, un massaggiatore da cui nessuno di buon senso si farebbe massaggiare.
Ray Milland dà una buona interpretazione, confermando la sua abilità nel rendere l'uomo angosciato, spaventato e dubbioso.
Il ritratto che il film dà del mondo della stampa è senza pietà. Il giornale è un animale vorace che bisogna nutrire in continuazione di notizie strepitose e di scandali, reali o costruiti, per aumentare o recuperare le vendite. La voracità della stampa si mangia anche la vita private dei giornalisti, che a forza di servizi urgenti rinviano il viaggio di nozze anche per cinque anni.
Ho trovato interessante anche i motivi per cui il direttore si infuria tanto con la donna da ucciderla: lei gli ha appena sbattuto in faccia che uomo schifoso egli è, e il sentire la verità su se stesso lo fa incollerire da uscire di senno. Non avrà neppure il coraggio di ripetere all'amico fidato quello che lei gli ha detto, e perché veramente l'ha uccisa.
Il cadavere nel salotto, che magari rimane lì per molte ore, è un'altra situazione tipica del noir.

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