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Tempi moderni

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Tempi moderni

di GIMON 82
10 stelle

C'è un detto popolare che dice "il lavoro nobilita l'uomo",il geniale Charlie Chaplin forse non la pensava cosi',il suo "Tempi moderni" è lo straordinario manifesto d'uno "spreco" fisico che debilita l'uomo.

Lungimirante e sferzante nell'insieme,"Modern Times" rappresenta la piu' grande (e ancora imbattuta) invettiva che l'arte cinematografica abbia scagliato contro il pianeta "lavoro".

Perchè la fabbrica di Chaplin è un "non luogo",rappresenta l'aridita' e la desertificazione dell'umano,uomini o piu' propriamente automi in serie che "producono,producono,producono".

Un Chaplin al colmo delle idee nella matrice amara e comica a braccetto, forte d'una rabbiosa ispirazione che dipinge l'ottusita' d'una societa' nuova che "baratta" il corpo e la mente con l'avido profitto.In anticipo sui tempi il regista britannico racconta d'uno spaccato umano diviso tra comico e tragico.Perchè l'umanita' è un "gregge" bianco dove compare la "pecora nera",ovvero lo stesso Charlot,candido vagabondo e ribelle verso l'automizzazione.

I moderni tempi sono quelli d'un ingranaggio sociale che stritola, Chaplin utilizza  in tal senso una straordinaria metafora.......

 

Un omino  gracile oramai esaurito per "lavoro" cade nell'ingranaggio,risucchiato quasi da esso,egli non è nient'altro che un bullone o piccolissimo perno che muove il "sistema".

Le ruote dell'ingranaggio sono la burocrazia,la politica e la "legge", tutto il resto è un umanita' oramai alla disfatta,facente parte d'un "meccanismo" in serie.

Fortunatamente esiste sempre il "domani migliore", incarnato dal vagabondo e dal suo alter-ego femminile,ovvero la deliziosa Paulette Godard (compagna di Chaplin del periodo) che interpreta una ribelle "monella".

Loro due sono il "perno" fuori posto,pezzi d'un meccanismo non piu' perfetto,che alza la testa e lotta contro le ingiustizie sociali.Sono pezzi d'un cinema autentico,tanto antico quanto moderno nella sfacciataggine veritiera del suo messaggio.

In "Modern Times" risiedono infatti letture futuristiche che nel 1936 nessuno avrebbe previsto,Chaplin con quest'opera è come se avesse compiuto un balzo in avanti,ridisegnando con riso e arte la rigidita' sociale d'un epoca.

Un epoca reduce (e ancora vittima) della Grande depressione del 1929 con  Charlot emblema dell'umano che "tira a campare".Stritolato dall'ingranaggio (in tutti i sensi) il vagabondo rasenta una purezza d'animo,mantenendosi "incontaminato" dai mali del mondo.

 

Tutto il resto è un paradigma d'ingiustizie terrene,nell'enorme sintassi figurativa d'un capolavoro figlio d'un epoca amara.

Pur essendo "moderni" i tempi sono duri, Chaplin tenta di smorzarne le indelebili sorti con la forza del riso,perchè solo l'umorismo aiuta a sopravvivere alla follia......

Tutto si chiudera' nell'orizzonte del "domani migliore" ,un messaggio ottimistico di un autore grandioso nel disegnare un opera totalizzante,un saggio sociale dalla forma cinematografica che rimarra' per sempre immortale.......

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