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Messi

Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su Messi

di Storiedicinema
6 stelle

scena

Messi (2014): scena

 

Chi è il miglior giocatore nella storia del calcio? Pelè o Maradona? Messi o Crisitano Ronaldo? non esiste discussione calcistica che non porti a paragonare un campione ad un altro. Zidane o Platini? Cruijff o Best? Dalle sedie dei bar fino alle poltrone degli studi televisivi, il mondo del pallone ha sempre amato mettere a confronto le grandi stelle del calcio. Quesito che non avrà mai una risposta definitiva e che troppo spesso è influenzato dalla fede calcistica di chi elegge il proprio preferito. La pellicola di Alex de la Iglesia ( Le streghe son tornate, Il giorno della bestia) sceglie l'inconsueta familiarità dei tavoli di un ristorante per raccontare la favola del numero 10 argentino. Una scelta insolita per il cinema, ma che dona al film la tipica atmosfera dei dibattiti calcistici. I commensali non sono però semplici tifosi ma amici di infanzia, vecchi allenatori, attuali compagni di squadra, dirigenti del passato. Tutti a parlare dello stesso personaggio davanti ad un pasto caldo e un bicchiere di buon vino. Ognuno a raccontare i personali ricordi di Lionel Messi. La pellicola ripercorre cosi, per bocca di chi ha partecipato in prima persona (manca solo la tavolata dei familiari), la nascita e la consacrazione del piccolo fenomeno argentino. Dai primi passi nei campetti della periferia di Rosario, spinto ed incoraggiato dalla nonna a cui è dedicata la sua consueta esultanza, fino alla lenta ma inesorabile esplosione non priva di ostacoli, fisici - vedi la malattia che ne impediva la crescita - e familiari - come la mancanza del denaro necessario a pagare le costose cure. E tra un boccone e l'altro arriva puntuale il fatale momento dei paragoni. Messi è il più continuo "sbaglierà 3 partite su 100", Pelè è il calcio "gli altri sono solo dei campioni", Maradona era un trascinatore "Il Napoli l'ha creato lui, Messi ha solo aggiunto il suo tocco ad una macchina già perfetta". E chissà se a squadre invertite Messi o Cristiano Ronaldo avrebbero fatto la stessa carriera? come giusto che sia, il regista lascia spazio ad ogni fazione, senza far trapelare una qualsiasi preferenza, che ad ogni modo risulterebbe ingiusta.

La riuscita documentaristica della pellicola - che è insolita anche nei tempi in cui viene proposta, Messi è infatti all'apice della carriera ed ha appena vinto la Champions League avviandosi al suo quinto pallone d'oro - è ineccepibile, e i ricordi dei presenti, miscelati alle immagini di repertorio, regalano più di un'emozione, con vette da pelle d'oca per gli appassionati di calcio. Manca invece, ed è un assenza decisamente pesante, la partecipazione del campione stesso, che avrebbe contribuito a rendere più intima e personale la pellicola, approfondendo le varie facce del carattere schivo e introverso del fuoriclasse. Non sappiamo se è stata una scelta del regista o del giocatore, più probabile la seconda ipotesi, ma il risultato che ne scaturisce è una festa a tema senza l'ospite d'onore. Come manca totalmente la mano dell'estroso regista, che mette da parte la sua abituale anarchia, preferendo temporeggiare senza mai osare intervenire, proprio come si comporterebbe un malcapitato difensore al cospetto della Pulce.

 

 

scena

Messi (2014): scena

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