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Taxi Driver

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Taxi Driver

di Ethan01
9 stelle


Taxi Driver rappresenta sicuramente uno dei più grandi film di sempre, una delle più rappresentative opere della New Hollywood ed è forse il più celebre film di Martin Scorsese, o perlomeno quello che lo ha rivelato.

Il reduce del Vietnam Travis Bickle (R. De Niro) fa il tassista di notte a New York, perchè non riesce a dormire. Il suo carattere instabile e la solitudine lo portano a rivoltarsi contro la società degradata in cui vive, da lui ritenuta responsabile di tutte le sue disgrazie.

Taxi Driver è prima di tutto un impietoso affresco dello squallore della giungla urbana, un viaggio "nel cuore di tenebra" della metropoli, della corruzione, del male e del degrado morale che vi si annida.

Su tutto si erge poi la figura di Travis Bickle, un uomo ordinario, ma allo stesso tempo straordinario, un prodotto della società malata in cui vive e verso la quale prova un senso di disgusto ma soprattutto di alienazione. Bickle è una vittima della collettività, dell'indifferenza altrui, ma soprattutto dell'isolamento al quale sembra essere da sempre condannato (come dice egli stesso: "La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, nei bar, in macchina, per strada, nei negozi, dappertutto. Non c'è scampo: sono nato per essere solo") e dello "spleen esistenziale" che caratterizza le sue giornate.

Tutti questi elementi, uniti al fallimento con la donna di cui è innamorato (C. Shepherd), conducono la sua psiche già provata verso un graduale, ma allo stesso tempo inesorabile, accesso di follia, che esploderà molto violentemente contro quelli che lui ritiene i simboli della corruzione che lo circonda. Ma la cosa più inquietante è il fatto che alla fine diventerà anche un eroe.

Sorretto da un eccellente script (di Paul Schrader), il film deve moltissimo all'interpretazione di un Robert De Niro in stato di grazia, che interpreta uno dei suoi personaggi più famosi, ma soprattutto all'avvolgente colonna sonora del grandissimo Bernard Herrmann, qui alla sua ultima composizione; morì infatti prima dell'uscita del film, che venne dedicato alla sua memoria.

Unica pecca del film è forse l'eccessiva truculenza della scena del massacro finale, che peraltro è girata molto rozzamente e contrasta per questo con l'armonia e la sinuosità del resto del film.

Diverse scene d'antologia, la più famosa delle quali è forse quella in cui De Niro monologa con la sua immagine allo specchio, estraendo ripetutamente la pistola. Il look di Travis Bickle (con testa rasata in stile Mohawk) all'epoca divenne un tormentone.

Scorsese appare due volte nel film: seduto in strada, nella scena in cui compare per la prima volta Cybill Shepherd, e, successivamente, interpreta il marito che osserva dal taxi di Bickle la moglie che lo tradisce.

 

 

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