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Noi e la Giulia

Regia di Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su Noi e la Giulia

di ethan
7 stelle

Diego (Luca Argentero), Claudio (Stefano Fresi) e Fausto (Edoardo Leo) sono tre uomini sulla quarantina alle prese con i loro fallimenti in ambito lavorativo e, qualcuno fra di essi, anche affettivo che, mettono insieme i propri (scarsi) risparmi per acquistare e ristrutturare un casale e adibirlo poi ad agriturismo. A loro si unisce Sergio (Claudio Amendola), un cinquantenne 'comunistone' di quelli che oggi non se ne vedono più, ed Elisa (Anna Foglietta), una toscana fuori di testa ed incinta (nemmeno sa di chi...) che pare avere, contrariamente agli uomini, più di un'idea su come gestire l'attività.

Appena arrivati sul posto subiscono le vessazioni di Vito (Carlo Buccirosso), criminale locale che reclama il pizzo, ma la loro reazione tempestiva e nient'affatto conciliante causerà effetti inaspettati sul prosieguo della faccenda.

Edoardo Leo, qui al suo terzo film dietro la macchina da presa, centra il bersaglio costruendo una commedia (all'italiana) dai tempi comici (quasi) perfetti, che riesce nel duplice scopo di far ridere e, al tempo stesso, riflettere su molteplici aspetti e problematiche dello società odierna, come il precariato, i fallimenti carrieristici e personali di individui che si trovano in un'età 'di mezzo', per cui non sono più giovani ma non ancora anziani e non hanno la più pallida idea di cosa fare per vivere.

Il regista romano, contrariamente ad altre commedi(acc)e italiche senza arte né parte, dai cinepanettoni ormai 'scaduti' fino ai film veicolo dei comici televisivi di turno, non si ferma alla superficie dei fatti, ma dice cose serie con toni leggeri e graffianti, aggiornando, facendo le debite proporzioni, la lezione dei maestri degli anni 60 e 70, evitando, cosa di non poco conto, ricorso a volgarità e scurrilità - vedere sempre la saga battente bandiera Filmauro - presenti in tanto nostro cinema contemporaneo.

Buono il lavoro con il cast, dove primeggiano il 'nostalgico' delle lotte operaie interpretato da un Claudio Amendola in gran forma, il loquace boss di piccolo cabotaggio con sgherri al seguito Carlo Buccirosso (premiato con il David come miglior attore non protagonista) e la Foglietta nel ruolo della svampita con pancione e accento toscano perfetto, ma anche gli altri non son da meno, surreale il tocco della macchina Giulia - il soggetto è tratto da 'Giulia 1300 e altri miracoli' di Fabio Bartolomei - la cui radio continua a suonare una volta sotterrata e fulminanti alcuni dialoghi.

Qualche taglio in occasione di qualche scena e situazione ripetitive avrebbe giovato alla scorrevolezza del film, dato che due ore circa paiono troppe.

Voto: 7+.

 

 

 

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