Regia di Stefano Chiantini vedi scheda film
Rimasto disoccupato dopo che una frana gli ha portato via un collega e ha costretto alla chiusura l'azienda per la quale lavorava, Thomas (Giallini), un esperto rocciatore, per mantenere la famiglia si vede costretto ad accettare un lavoro in Abruzzo offertogli da un costruttore senza scrupoli (Gerardi), responsabile della progrettazione di un traforo che sta mettendo a serissimo repentaglio la sicurezza di un intero paese, nel quale le case cominciano a creparsi e le condutture idriche a saltare. Thomas sarà costretto a scegliere tra etica e sopravvivenza.
Primo film impegnato per Stefano Chiantini (Forse sì... forse no..., L'amore non basta, Isole), che raccoglie in questa sua opera tutte la storia delle istanze lungamente inascoltate delle popolazioni vessate da una progettazione scriteriata di infrastrutture e quella di appaltatori senza scrupoli. Sineddoche della speculazione mafiosa che si nasconde dietro le grandi opere nonché dell'impermeabilità della politica alla voce della cittadinanza, la trama ha tuttavia uno sviluppo convenzionale, prevedibile, con personaggi - a cominciare dalla maestra interpretata come sempre in maniera inaccettabile dalla pessima Maya Sansa - che sono delle caricature a cui si accompagna una regia iperconvenzionale.
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