Regia di Louis Nero vedi scheda film
Il golem, figura mitologica, si aggira per l'Europa.
L'esordio registico di Louis Nero avviene nel 2000 con questo Golem, distribuito però solamente tre anni più tardi; mentre lo girava Nero aveva appena 24 anni e si era appena laureato al Dams: non male. Ma la precocità del talento e la volontà di stupire non sono in ogni caso bastate a confezionare un film 'visibile', con qualche elemento di interesse per lo spettatore: Golem è un montare disordinato di effetti ed effettacci digitali, split screen, sgarbati suoni elettronici con, di tanto in tanto, il commento (non troppo linearmente logico) del narratore esterno Moni Ovadia. Un lavoro destinato alla critica principalmente: a farsi notare, ad alzare la voce all'alba peraltro di un nuovo millennio, per mostrare inoltre le rinnovate capacità espressive del mezzo cinematografico. In tutto questo la carenza di budget non pesa granchè, va detto a discapito dell'autore, che oltrettutto figura anche come sceneggiatore (con la consulenza di Gianni Milano), montatore e direttore della fotografia, nonchè produttore. Interessante anche la scelta di girare fra Torino, Lione e Praga, nel triangolo magico del vecchio continente, a conferma delle buone intenzioni dell'opera. Un esercizio apprezzabile per un film dallo scarso appeal e dai contenuti eccessivamente stilizzati. 3,5/10.
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