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Storie pazzesche

Regia di Damián Szifron vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Storie pazzesche

di axe
7 stelle

Una commedia grottesca ad episodi. Nel primo, un uomo evidentemente non accettato dalla società, elabora una complessa vendetta. Nel secondo, una cameriera vede entrare nel proprio locale l'uomo artefice della rovina della propria famiglia. Nel terzo, un banale diverbio per motivi di viabilità scatena uno scontro senza esclusione di colpi. Nel quarto, un ingegnere ingaggia una contesa contro l'arida burocrazia del proprio comune. Nel quinto, un omicidio stradale commesso dal rampollo di una ricca famiglia diviene un affare lucroso per alcune persone; nell'ultimo, un tradimento svelato durante il ricevimento del matrimonio, libera gli istinti della sposa, che finisce infine per "tornare all'ovile". Il filo conduttore della narrazione è costituito dall'alienazione cui è posto l'animo umano, dalle regole del vivere civile. Precetti morali, normative, consuetudini, atteggiamenti da assumere per la salvaguardia delle apparenze, spingono i protagonisti delle vicende in situazioni che non offrono altra via d'uscita se non un'azione istintiva e/o violenta, che si esaurisce portando a rovina i personaggi della storia, ma, come ci è mostrato o lasciato intuire, senza rivoluzionare il "normale andamento delle cose". L'aspetto grottesco della narrazione è espresso dall'estremizzazione dell'espressività dei personaggi. Pertanto assistiamo ad improvvise esplosioni di violenza ed impulsività, più incisive là dove si mostrano nascoste dietro azioni apparentemente razionali, quali la complessa trappola ordìta nel primo episodio, o la trattativa economica posta alla base della salvezza del rampollo, nel quinto. Tra le vicende ho particolarmente apprezzato la prima, breve ma d'impatto, e l'ultima, quella che racconta la fiammata di emotività di una giovane sposa, la quale si esaurisce nel momento in cui il novello marito, la riporta letteralmente per mano nel mondo dell'apparenza e del perbenismo. Non ho gradito la seconda e la penultima storia, le quali sembrano rimanere in sospeso. Ma ritengo che ciò sia frutto di una precisa volontà del regista, in linea con l'intento espressivo di cui sopra. Probabilmente il film perde qualcosa a causa del doppiaggio, che non rende la dirompenza delle emozioni dei personaggi, ma è comunque gradevole. Certamente non per tutti; sequenze divertenti, battute graffianti, esplosioni di violenza, scene con spargimento di sangue o comunque disturbanti sono strettamente funzionali al filo conduttore che unisce le storie, raccontate con un'estetica quasi "patinata", che denota una fortissima cura per ogni dettaglio. Chi si aspetta una commedia demenziale o un film con personaggi "fuori di testa", funzionali ad un intrattenimento fine a sè stesso, rimarrà deluso. Ogni risata che questo film riesce a strappare è amara, perchè queste le storie che racconta sono dimostrazione della triste condizione dell'uomo moderno.

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