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Lo straniero senza nome

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lo straniero senza nome

di luisasalvi
6 stelle

Uno sconosciuto arriva in un paese del west che (apprenderemo poco per volta da allusioni e ricordi) vive bene sfruttando abusivamente una miniera dello stato; tutti gli abitanti avevano assoldato tre killer per eliminare brutalmente il loro sceriffo (straniero) che aveva scoperto l'abuso, poi avevano fatto arrestare i tre, che ora stanno per uscire di prigione e venire a vendicarsi. Gli abitanti hanno assoldato altri tre killer per difenderli dai primi; lo straniero, attaccato, li uccide e viene incaricato a sua volta di difenderli, ma nel farlo provoca morti e distruzioni, facendo emergere tutto il marcio del paese e rivelandolo nel suo aspetto di "Inferno", come lo ribattezza dopo averlo fatto ridipingere tutto di rosso; poi elimina i tre killer e, andandosene, rivela di essere fratello dello sceriffo assassinato, cui solo ora stanno scrivendo la lapide: il film conclude sul suo nome...
La vendetta di un fratello, metodicamente e misteriosamente cercata e rivelata solo alla fine, dopo evocazioni insistite in flash-back, è ripresa da Leone (Per qualche dollaro in più, C'era una volta il west), come pure lo stile del racconto (le lente cavalcate, con gli altri che osservano in silenzio, i primi piani, i ricordi a tratti) e le ambigue suggestioni ideologiche. Qui però tutto, il modo del racconto, lo stile e le immagini, dà una sensazione di apologo surreale o metafisico, il cui primo scopo sembra quello di evidenziare il marcio diffuso in un paese apparentemente molto per bene, ma capace di provocare uccisioni selvagge, di assistervi e dimenticarle senza rimorsi.
Rivisto altre volte, ne ho un’impressione sempre meno positiva: il protagonista commette molte violenze e prepotenze che appaiono gratuite e che solo poco per volta lo spettatore intuisce che sono motivate dalla vendetta, ma non per questo giustificabili! Il film accentua gli aspetti visivi e tematici di Leone meno validi ma che più avevano favorito il successo di pubblico, la giustizia “fai da te” in vendette eccessive e senza scrupoli e l’abuso di sangue, che poi farà anche la fortuna di Peckinpah. Ma nei film di Leone c'era un realismo grottesco e spesso ironico. Questo ne riprende il diffuso gusto e approvazione della violenza materiale contrapposta a quella ipocrita e vile di chi la commissiona ad altri e si arricchisce facendo fare ad altri il lavoro sporco.
Per aumentare il mistero il regista provoca il sospetto che lo straniero sia proprio lo stesso ucciso a frustate poiché ce ne fa vedere le prime immagini in flash-back nel suo ricordo (mentre in realtà lui non c’era e quindi non può ricordare); poi i flash-back diventano sempre più insistiti e intrisi di sangue e di violenza, anche nei ricordi della moglie dell’albergatore, unica che cercò di intervenire per fermare la ferocia dei tre che uccidono a frustate sotto gli occhi indifferenti di tutto il paese che aveva commissionato l’assassinio; poi anche del nano, disprezzato e maltrattato da tutti, che aveva assistito alle frustate nascosto sotto un impiantito (altra immagine presa da Leone, da Per un pugno di dollari) e che perciò ora si schiera dalla parte del nuovo venuto, che lo riabilita e lo nomina sceriffo e giudice.
Stranamente molti critici nel riassumere la vicenda non dicono né che lo sceriffo precedente è stato ucciso per ordine dell’intera popolazione perché aveva scoperto che tutti erano coinvolti in una gigantesca frode allo stato, né che il nuovo arrivato è il fratello di quello sceriffo e che per questo tratta male tutti. Elementi essenziali per comprendere il film...

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