Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Commedia incalzante, dal ritmo elevatissimo, con una buona sceneggiatura e una regia azzeccata che riesce a far sembrare simpatica e nella parte anche Valeria Golino. Le interpretazioni sono tutte apprezzabili, in particolare quella di Lo Cascio, e Gassmann per la prima volta richiama, per protervia, verve e spavalderia il beneamato padre. Molto buono l'audio, le voci sono registrate ottimamente, sfoggiano un'ottima tessitura timbrica, in particolare quella del sunnominato Gassmann e di Papaleo, e aggiungono un quid pluris alla fruizione della pellicola. Una nota di merito anche per la musica, non ricordo l'autore ma l'ensemble di fiati classici, oboe, clarinetto, fagotto eccetera e gli arrangiamenti sono decisamente indovinati, una scelta ottima. L'impressione positiva generale viene un po' smorzata considerando che manca l'originalità, dato che la pellicola si ispira alla pièce teatrale Le prénom di Alexandre De La Atellière e Matthieu Delaporte, e di seguito al film Cena Tra Amici del 2012, ma il lavoro di trasposizione e di adattamento dei dialoghi alla realtà italiana è stato pregevole, sicuramente felice. La sceneggiatura è densa di battute, più o meno indovinate, terminiamo con una di queste.
La compagna di Paolo è in taxi, tira fuori una sigaretta e si accinge ad accenderla. Lei: "Posso fumare?". Il taxista:"Ma lei è incinta!". Lei:"Il ginecologo ha detto: puoi fumare basta che non aspiri". Il taxista: "Non è un ginecologo, signora, è un veterinario".
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