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Stanno tutti bene

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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La recensione su Stanno tutti bene

di scandoniano
7 stelle

 

Il pensionato siciliano Matteo Scuro (Marcello Mastroianni), dopo aver organizzato fallimentarmente un’estate coi suoi 5 figli sparsi per l’Italia, decide di andarli a trovare ad uno ad uno. Per di più senza preavviso. Conoscerà le loro realtà, sempre con la medesima passione per la vita…

 

Dramma psicologico-familiare firmato Giuseppe Tornatore, con un Mastroianni pluripremiato per l’interpretazione di un padre vecchio stile, entusiasta e credulone, ma anche decisamente anacronistico. Tutto si gioca sul rapporto del patriarca con i figli ormai cresciuti e per questo oramai diversi da quelli che erano un tempo (nonostante il padre ancora se li figuri come bambini). Proprio le scene quasi oniriche vissute ad occhi aperti da Matteo rappresentano la cifra stilistica autoriale, sempre in bilico tra poesia e retorica, e sono senza dubbio l’elemento più peculiare dell’intera operazione, per il resto aggrappata saldamente al talento del vecchio Mastroianni. Non un film corale, ma improntato sul protagonista, il cui carattere fermo ma anche sognatore è costantemente minato da una serie di eventi e di rivelazioni che provano a scardinarne la sua propria natura. Il senso latente di bugie mascherate da verità e la tremenda, perenne illusione del protagonista conferiscono al tutto un’aurea tra il tragico e l’amaro.

Tecnicamente Tornatore si rivela un autore di livello, nonostante strizzi troppo l’occhio alla poetica di Fellini (la scena sulla spiaggia di Rimini pare tratta per esempio da Otto e mezzo) anche per via di Tonino Guerra nel ruolo di co-sceneggiatore. Ennio Morricone esegue, ma soprattutto insolitamente si esibisce in un cameo.

Più che un remake, quello del 2009 di Kirk Jones è come un rifacimento liberamente tratto.

 

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