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Lo squalo

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Lo squalo

di LucioLoLoryLore
10 stelle

Non è estate, senza "il cult dei cult" Ma stavolta son andato in crociera sul Nilo ;) (assassinio sul Nilo - iris 13/8/23) Io ero al cinema quella volta, forse unico bambino in sala, e non avevo affatto paura, anzi, mi è rimasto dentro! E non per il timore di incontrarlo, piuttosto con la speranza ;) 10x il mito; "lui" ha inventato un genere a se

A parte che son certo di averlo recensito a suo tempo, ero passato giusto per due righe simpatiche, ma son incappato in una situazione scandalosa che ha inevitabilmente riaperto una vecchia e dolorosa ferita... 

 

A d'ogni modo... non è estate, non è ferragosto senza "il cult dei cult" :)

 

Ma stavolta, son andato in crociera sul Nilo ;-D

 

Io ero al cinema: probabilmente l'unico bambino in sala... e non avevo affatto paura, anzi, mi è entrato nel cervello!

Ma non con il timore di incontrarlo... piuttosto con la speranza ;)

 

Per anni ho disegnato squali! Dalle pitture rupestri di quando ero bambino... fino alla perfezione anatomica della maggior età!

Inoltre, sugli squali, ne so più di Piero e Alberto Angela messi insieme! ;-D

 

Del resto, dopo tutti questi anni... per quanto il film fu stupefacente... il pathos è ormai scemato, ne persiste giusto il ricordo... Il gusto salmastro...

 

Quindi, cedendo allo zapping a cui ti richiama la pellicola che è stata per quelli della mia generazione, l'imprinting della settima arte... ti capita magari di accorgerti di qualche particolare sempre sfuggito... probabilmente per il trasporto emotivo che un tempo evocava e quindi distraeva... o anche per qualche versione più o meno ritoccata, che ne so...

 

Stasera ad esempio, ho colto per caso un dettaglio mai notato: ovvero, appena prima della scena dello scherzo con la pinna finta, per la prima volta mi sono reso conto che sul fondo dell'inquadratura, si nota la nera ed inquietante appendice, quella fittizia appunto, circoscritta tra il fucile ed il braccio del poliziotto. Mai fatto caso.

 

O magari, dopo tantissimi anni, ti puoi permettere di fare notare che con pesci del genere, quando nuotano in superficie, affiora anche la pinna caudale... E qui la cosa si nota di rado.

 

O piuttosto, posso affermare con certezza quasi assoluta, che le immagini in cui vediamo lo squalo incriminato divellere la gabbia di protezione, mentre si agita freneticamente, sono tratte da un documentario uscito quasi contemporaneamente (ma un documentario richiede tempi realizzativi ben più lunghi di un film di fiction), presente anche nel vs archivio, "uomini e squali", che sicuramente avrà prestato alcune immagini di un charcaradon charcharis vivo. E incacchiato! ;)

 

Stasera posso anche dire, ad esempio, che il figlio piccolo, Sean, è un tesoro ;) nella scena in cui rincorre il fratello più grande sulla spiaggia, mentre spostano la barchetta nel canale, pregandolo dì aspettarlo, è adorabile ;) anche più nella scena mentre imita il padre ormai ebro di alcool, sotto lo sguardo toccato e toccante della mamma, e moglie.

 

Già... che dire della moglie Ellen, una discreta Lorrainne Gary, intravista altrove di rado; davvero una bella donna, sopravvissuta nel cast di tutta la tetralogia (dopo il 3D venne "l'ultimo squalo", di serie B, che coinvolse addirittura un Michael Caine ancora in auge).

 

Posso dire che nel film sono presenti scene recitate di un livello, una qualità superlativa: la cameratesca serata sulla barca, a gareggiare a chi ha la ferita più grave, fino all'acuto, quasi un monologo, di un grandissimo Robert Shaw quale, per assioma, sta a "lo squalo" come Alec Guinness sta a "guerre stellari".

Tanto per rendervi conto della dimensione, dello spessore artistico dell'attore.

 

E poi Roy Scheider, in ogni scena o quasi! Il cui talento, all'oggi, resta praticamente l'unico motivo per dare un'occhiata al secondo squalo, quando settimana prossima, di sicuro, incrocerà da queste parti.

Subito dietro, quello che diverrà un po' il pupillo di Spielberg, almeno in quegli anni immediatamente successivi: Richard Dreyfus, qui ancora un po' acerbo. Anche per il leviatano: la spunta di un pelo!

 

E comunque, anni fa, avrei scritto ben altra recensione. Questa è giusto un palliativo.

 

Ma un momento! Io ho letto il romanzo! Entrambi i romanzi! 1 e 2... 

Ah... Ma forse non valgono quanto i vostri... :(

Mi pare di ricordare che siano stati tratti dalla sceneggiatura dei film, il 2 di sicuro...

E invece no! ;)

Ho controllato, sono dentro: arrivò prima il romanzo e fu lo stesso autore, Peter Benkley, a redigerne la sceneggiatura.

Quindi posso annoverarmi tra i colti ;)

Allora posso dire che il romanzo, a differenza del film, sviluppa una bella ma breve tresca amorosa tra la moglie di Brody, Ellen, e Hooper, il personaggio di Dreyfus, che ricordo ben descritta; una sorta di affinità elettiva la loro, giacché nel film non è spiegato, ma nel romanzo, Ellen proviene da una facoltosa famiglia newyorkese, di Long Island, ambiente da cui proviene lo stesso Matt Hooper, e questo sì, nel film lui "ammette di essere ricco di famiglia".

Nel secondo invece, una sottotraccia scaturirà da un implicazione mafiosa sugli affari della amichevole isola di Amity. 

 

Ps. i pallini emotivi si riferiscono al ricordo delle mie emozioni alle emozioni procurate ai tempi delle prime visioni ai tempi.

 

Roy Scheider

Lo squalo (1975): Roy Scheider

Serve una barca più grande ;)

 

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