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Gli spostati

Regia di John Huston vedi scheda film

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La recensione su Gli spostati

di emmepi8
8 stelle

Un film molto travagliato per una serie di eventi e per gli artisti presenti; deve essere stato un calvario per il produttore Frank E.  Taylor, al suo ultimo film, per tutte le vicissitudini che capitarono. Arthur Miller scrisse il film,  quando l’operazione era sulla carta la Monroe era effettivamente sua moglie, ma all’inizio del film il loro rapporto era apertamente in crisi, tradimenti, gelosie lo avevano distrutto. Miller fu costretto a riscrivere scene, anche direttamente sul set, e per un mondo produttivo come Hollywood la cosa è più che problematica,  infatti i costi salirono, anche se il film fu girato in bianco e nero, e rimane il film in bianco e nero più costoso. La Monroe era psicologicamente distrutta, fra alcool, terapie di disintossicazione e psicologi, spesso non si presentò sul set, o con ritardi spaventosi, battute dimenticate, o ripetute all’infinito, la sua volontà di debuttare con il sistema Strasberg fu accontentata, e i risultati si vedono malgrado le difficoltà. Clift veniva da un momento critico della sua vita, dopo l’incidente da cui era riuscito ad averla vinta sulla morte, ma che lo aveva distrutto psicologicamente, dato che gli aveva deturpato il famoso volto e le plastiche recenti non erano riuscite a riportarlo a quel suo volto a cui il pubblico e lui stesso erano abituati. Anche Gable  fece delle bizze e delle pretese assurde, per non parlare di Huston che beveva come una spugna e giocava al casinò perdendo molto, tanto che la produzione dovette intervenire per coprire le perdite. Il malessere  che i protagonisti propongono, quindi, vien fuori inaspettatamente alla perfezione, entrando in sintonia con quello che al vita proponeva loro in quel momento. Un film che ha una storia interiore più che una vera e proprio storia, vive  dei sentimenti intimi che si scontrano  con i compagni del momento; una  crisi di vita ormai al tramonto, un passato finito e sepolto trascinato per i capelli per sopravvivere, messo a confronto con i dissidi morali che sono in agguato e che presentano il conto ai loro  protagonisti. Il film visto oggi sa del miracolo, pensando a tutto quello che è successo intorno, certo qualche pesantezza di scrittura c’è, o qualche  simbolismo di troppo,  vedi il tratteggiamento della figura della Monroe, ma scene cult non mancano e la direzione della fotografia è davvero eccellente, e Huston ha fatto un lavoro di montaggio nella postproduzione assieme a George Thomas, che a ristabilito  equilibri non facili. Ottimi i due comprimari  Wallach e la indimenticabile Thelma Ritter sempre frizzate e dai tempi formidabili.

Sulla trama

storia complessa di stati d'animo

Su John Huston

regia non facile, ma come sempre compie il miracolo

Su Marilyn Monroe

bellissima, anche se con un sacco di problemi sul set, arriva ad un personaggio compless, ma non amato, per  ragioni personali

Su Clark Gable

invecchiato, ma un ruolo che lo porta nella modernità

Su Montgomery Clift

un ruolo troppo defilato per un grande come lui

Su Eli Wallach

sempre convincente e quasi sinistro

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