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The Reach - Caccia all'uomo

Regia di Jean-Baptiste Léonetti vedi scheda film

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La recensione su The Reach - Caccia all'uomo

di Furetto60
6 stelle

Thriller al cardiopalma. Michael Douglas gigioneggia, alla grande.

Ben, alias Jeremy Irvine, è una giovane guida, idealista e amante della natura, ma soprattutto esperto conoscitore del territorio, quello del deserto  Mojave, nel Nevada. Una mattina, proprio in concomitanza con il doloroso distacco dalla sua fidanzata, partita per studiare presso l’università, che lui invece non può permettersi, viene ingaggiato da John Mardec, alias, Michael Douglas scaltro, ricco e arrogante uomo d'affari,che ha deciso di intraprendere una battuta per la caccia al muflone, col suo Suv Mercedes da mezzo milione di dollari. L’uomo si presenta subito come spavaldo e impunito, non è in possesso del permesso per quel tipo di caccia, tuttavia dopo aver prima corrotto lo sceriffo e subito dopo aver pagato anche il riottoso ragazzo, si sente autorizzato a condurre le danze, onde avere la possibilità di esibire quell’unico trofeo che manca alla sua assortita collezione. Durante l’escursione, in seguito ad un incidente di caccia un abitante del luogo, un anziano che vive in una miniera abbandonata, scambiato per selvaggina, viene accidentalmente ucciso da Mardec. John, spaventato all’idea che quell’omicidio, anche se casuale possa nuocere ai suoi affari, soprattutto alla chiusura di un favoloso contratto con i cinesi, vorrebbe nascondere l’incidente e cosi farla franca di fronte alla legge, ma ha bisogno della complicità di Ben, che in prima battuta, sembra assecondarlo, in cambio di una lauta ricompensa,  ma poco dopo, ci ripensa, e non si presta alle sue losche manovre, diventando un testimone scomodo e perciò da eliminare. Mardec con fredda ferocia, organizza la sua dipartita, in modo da farla sembrare un incidente, lo denuda e lo lascia in mezzo al deserto aspettando che muoia di sete, di fame o per colpa di un colpo di sole, monitorando da lontano quella che ritiene una sicura condanna a morte, ma Ben è sveglio,conosce le insidie e le trappole di quel territorio e  anche i metodi per eluderli e non ci sta. Comincia la caccia all’uomo in un deserto accecante e sterminato, di grandissima suggestione e bellezza. Metafora della vita: I ricchi si divertono e giocano con la vita di quelli poveri.Per questa lotta di sopravvivenza, Ben deve ingegnarsi in tutti i modi, resistere, non rassegnarsi mai e fare appello a tutte le sue risorse, che non sono poche, come si vedrà. Thriller al cardiopalma, basato su un romanzo di Robb White del 1972 intitolato "Deathwatch". Fotografia abbacinante, con inquadrature vertiginose e intense dal gusto western, che riscattano una sceneggiatura a tratti prevedibile. Ma è Michael Douglas con il suo diabolico carisma a gigioneggiare alla grande, cinico, spietato, sadico, è come un topo nel formaggio, perfettamente a proprio agio in questo ruolo, a bordo di una jeep che è una sorta, di cingolato,completo di luci e altoparlante e di comfort quali forno, macchina per caffè espresso e martini bar. Il finale è piuttosto telefonato, ma il film è veramente avvincente.

 

 

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