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French Connection

Regia di Cédric Jimenez vedi scheda film

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La recensione su French Connection

di laulilla
8 stelle

Premio Lumière nel 2015

Al cinema francese dobbiamo riconoscere la virtù di far arrivare nelle nostre sale grandi grandi film d’autore, nonché alcuni ottimi film, scritti con cura, coinvolgenti, gradevoli per gli occhi, oltre che per la mente.

Questo, pur affrontando il tema più volte trattato – anche dal cinema italiano – delle complicità mafiose fra malavitosi marsigliesi-corsi, italiani e americani per il controllo del traffico internazionale di droga, ci presenta un intreccio interessante, condotto molto bene dal regista che ricostruisce, con attendibilità storica, i meriti di Pierre Michel (Jean Dujardin), il coraggioso giudice francese, che - trasferito nel 1975 a Marsiglia dalla città di Metz (Lorena) - si era impegnato con tutte le sue forze per smantellare la ramificata organizzazione che si occupava di raffinare gli oppiacei, confezionarli ben camuffati dentro lattine di conserve alimentari e farli partire dal porto di Marsiglia alla volta di NewYork, sottraendoli a qualsiasi controllo.

 

 

L’organizzazione mafiosa aveva a Marsiglia un capo riconosciuto, l’italiano Gaetano Zampa (Gilles Lellouche), che agiva nell’ombra, coperto da politici locali pavidi e collusi, che avrebbero preferito una condotta maggiormente cauta del giudice. Soltanto dopo l’elezione di François Mittérand alla presidenza della repubblica (1980), i socialisti francesi decisero di allentare i legami con l’organizzazione, facendo saltare la struttura gerarchica mafiosa, che, ormai del tutto fuori dal controllo di Zampa, organizzò l’attentato contro Pierre Michel. La vicenda, che è vera, è raccontata con classica compostezza, nel modo teso e incalzante dei film di genere degli anni ’80, di cui il regista evoca la presenza anche attraverso le scene di inseguimento lungo la “corniche”, i colori ingialliti della fotografia, la nettissima contrapposizione fra il giudice e il bandito, condotta però sul filo del reciproco rispetto. Nulla di particolarmente originale, per carità, ma un buon film d’azione che si segue anche con emotiva e trepidante partecipazione.

 

 

 

 

 

 

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