Espandi menu
cerca
Shining

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alexio350

alexio350

Iscritto dal 25 gennaio 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 16
  • Post -
  • Recensioni 1182
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Shining

di alexio350
10 stelle

Stephen King, Stanley Kubrick, Jack Nicholson. Occorreva un trittico di tale portata  per creare uno degli horror migliori di tutti i tempi. Un hotel isolato dal mondo e infestato da presenze malvagie. La trappola per un uomo che verrà spinto a forza verso la follia.

King pubblica Shining nel 1977. Nell’ambito della sua sterminata produzione è un romanzo come tanti, persino mediocre: il Re soprattutto in quegli anni scrive cose assai più rilevanti. L’idea di base, tuttavia, è notevole e racchiude elementi autobiografici: il protagonista è un aspirante scrittore che soffre di alcolismo, proprio come il buon King ai tempi, che di dipendenza - da alcol e non - se ne intende parecchio. Kubrick scova il romanzo e vi scorge le basi, gli spunti, per creare qualcosa di grandioso. Kubrick ha l’incredibile capacità di prendere una storia scritta da altri e trasformarla, farne un’opera assolutamente autonoma, sviluppandola all’estremo in tutte le sue potenzialità. Fa così anche con Shining e Stephen King non la prende bene. È risaputo che a King il film non è mai piaciuto ed è lecito pensare che in questo giudizio, forse ci sia anche un po’ di invidia o finanche, il rammarico di un autore che vede uno dei suoi figli prediletti trasformarsi in qualcosa d’altro. Rispetto al libro, il film di Kubrick è più spietato, più angosciante, più feroce. Un perfetto marchingegno dell’orrore che almeno ai tempi in cui esce (siamo nel 1980) non ha rivali nel campo della paura. L’Overlook infestato da figure diaboliche e crudeli, diventa un coacervo di morte. Jack è già di suo una persona debole, non può resistere alle forze che vi ristagnano. Molti sono i riferimenti, i temi sottintesi, i significati presunti o celati. Ad esempio, pare che Kubrick abbia fatto riferimento al genocidio indiano, dato che l’albergo è stato costruito appunto su un cimitero indiano. Secondo altri addirittura Stanley avrebbe girato l’allunaggio del 1969 sotto incarico del governo americano e la camera 237 - con la sua moquette che ricorda la base di partenza dell’Apollo -  farebbe riferimento proprio a questo. Ma qualunque fantasia assurda, qualunque ipotesi concreta appare risibile. Soprattutto pare che il regista si sia fatto trasportare dal suo istinto primordiale e logico insieme e dalla voglia di divertire e spaventare lo spettatore, per il gusto di farlo.

Shining non sarebbe stato lo stesso film, però, senza la presenza di Jack Nicholson, magistralmente doppiato da Giancarlo Giannini. Il suo ghigno satanico, la sua follia che pare più autentica che altro, resteranno incollati allo spettatore a lungo dopo la fine della vicenda.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati