Regia di Sebastiano Riso vedi scheda film
Nella Catania degli anni Ottanta Davide sta per entrare nell'adolescenza con un bagaglio di idee confuse, certo solo di dover sfuggire al violento esempio paterno. Il rapporto con il genitore è complicato dalle sue tendenze omosessuali; per potersi sentire realmente libero, Davide si rifugia in pessime compagnie.
Non troppo crudo, ancor meno crudele, Più buio di mezzanotte è il racconto dell'iniziazione alla vita brutale e ostile subita dall'adolescente Davide, omosessuale ripudiato dal padre e in cerca di migliori punti fermi cui rivolgersi. Tratto da una storia vera e sceneggiato da Sebastiano Riso, il regista, insieme a Stefano Grasso e ad Andrea Cedrola, il film ha il notevole pregio di non soffermarsi gratuitamente sulle disgrazie materiali del protagonista, ma di fare chiaramente il punto su quelle morali; confezionato con buonissimi mezzi, va rilevato, si tratta inoltre di un'opera prima. Debitamente cupa la fotografia di Piero Basso, che introduce lo spettatore in atmosfere morbose popolate da personaggi ferocemente miseri; fra i nomi principali all'interno del cast troviamo Micaela Ramazzotti, Vincenzo Amato, Pippo Delbono e Lucia Sardo, ma colpisce in modo particolare la buona prestazione del giovane Davide Capone, all'esordio sul set con un ruolo non solo da protagonista, ma anche piuttosto complesso. L'attento sguardo sulle problematiche sociali da parte di Riso sarà confermato dal suo seguente lavoro, Una famiglia (2017). 6/10.
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