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La cicatrice intérieure

Regia di Philippe Garrel vedi scheda film

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La recensione su La cicatrice intérieure

di vicky13
10 stelle

Lo Lo scritto che segue è frutto di varie delucidazioni sul film lette su internet e da me rielaborate secondo la mia personale visione e lettura interiore.

“Non dovete guardare questo film e porvi delle domande, dovete guardarlo nello stesso modo in cui camminereste nel deserto . Il film è fatto di tracce ..e di pietre miliari .. è un film basato sulla coppia . Sono stato un convinto sostenitore della soggettività della macchina da presa , ma ora credo più nella soggettività della regia . A quel tempo stavo provando ad essere molto creativo nelle mie immagini . Ora mi rendo conto che è meglio preoccuparsi di come raccontare una storia anziché del modo in cui usare la macchina da presa . La macchina da presa è un elemento accidentale” (Philippe Garrel)

Philippe Garrel  e  Christa Paeffegen , ribattezzata in arte Nico, si conobbero nel 1969 a Roma, dove egli subì anche un doloroso elettroshock “La Cicatrice Interiore” appunto, che da titolo al film.

 Lui, Philippe,  proveniva dalle avanguardie artistiche del ’68 parigino che prendendo ispirazione dalla Nouvelle Vague di Godart, Truffaut, Rivette e da Jean Vigo , approdava  al suo avamposto culturale più estremo , il gruppo Zanzibar , gruppo artistico d’avanguardia cinematografica , lontano anni luce da logiche commerciali e professante un estetica molto sperimentale ed allegorica.

Lei ,Nico , musa ispiratrice di Andy Warhol,  proveniva dalla Factory  e dai Velvet Underground, interprete di tre canzoni del loro secondo Album , splendido, divenuto pietra miliare del rock di tutti i tempi  e parte della Storia dell’Arte, in quanto effigiato dallo stesso  Warhol con  la sua  “famosa Banana”.

Fra Philippe e Christa fu subito un grande Amore , oltre che compagni di vita per dieci anni , ebbero anche un ineguagliabile sodalizio artistico.” Un Amore Galattico,” lo definì Nico .

E come tutti i più grandi Amori, anche se finiscono,  soffri e   te li porti dentro per sempre , solcando nelle pieghe dell’animo  una ferita profonda  ,  diventando , se si rimargina,  Cicatrice Interiore  .

Ma quante dolorose cicatrici tutti ci portiamo dentro. È un Dolore Cosmico quello narrato nel film , un dolore al quale non c’è spiegazione , come non c’è spiegazione sul perché della nostra esistenza e di questo il film ne  dipana l’essenza  narrando  Sofferenza e   Creazione  attraverso un linguaggio  mitologico , simbolico ed esoterico,   ermetico nei significati , ma sorprendente in  esperienza visiva e sonora

  Philippe e Nico ,  condivisero  un percorso comune fatto di immagini e musica . Nel film  è impossibile scindere l’espressività dell’immagine da quella musicale . Il film di Garrel è Nico stessa ,  fatta voce e persona,  che rappresenta se stessa  .  il film dal terribile fascino disperato è trasposizione in immagini delle atmosfere stordenti suggerite  dal suo splendido  e misconosciuto terzo album album di devastante bellezza , passato quasi inosservato: Desertshore, uscito nel 1970.  Infatti Lei del film  oltre che  attrice, è anche  coautrice  e compositrice della colonna sonora .

Già  prima, l’album Desertshore di Nico è stato utilizzato da Garrel nel suo precedente film Le Lit de La Vierge(1969),  in cui Nico canta Falconer.

Bisogna riconoscere che poche volte si è assistito ad un tale intenso  connubio di intenti , di visioni e di poetica, fra due persone che si amano.

Forse perché entrambi “marchiati” da quella  “Cicatrice Interiore” , da  quella sofferenza  , da  quell’angoscia esistenziale che ti porti dentro fin dalla nascita e che ti marchia come un qualcuno diverso

dagli altri, votato a maggiori sofferenze e tormenti  interiori, perché così ci nasci, così è il tuo Karma e non ci puoi fare niente, solo conviverci fino alla fine. Se poi il talento  innato può farsene  voce  , la sofferenza può diventare arte.  Tutti gli Autori /Attori di questo film infatti non hanno avuto una vita ordinariamente semplice,   tutti sono  stati privati nella loro vita reale   di  una stabile,  amorevole  armonica famiglia.

Philippe Garrel, 6 aprile del ‘48  vive un infanzia tormentata dalla separazione dei genitori e questo condiziona molto, le sue opere, che  sovente trattano,   come anche questa,  di una coppia,  del loro figlio unico , e di una famiglia senza pace

Nico, 16 ottobre ‘38 , il cui padre muore in un campo di concentramento nazista, vive gli anni dell’infanzia  e della  fanciullezza in condizioni miserrime, allevata dalla sola madre,  in una Germania devastata dalle conseguenze belliche.

Non ebbe una vita sentimentale felice e stabile. Ebbe in futuro  periodi di vita costellati da gravi problemi di tossico dipendenza, e periodi contrassegnati da una irrimediabile , cupa, devastante depressione, fatta  di solitudine e distacco dal mondo.  Correrà  per questo  verso l’ autodistruzione,  senza cessare di essere la più alta creatrice di musica del secolo scorso. Vedi,  l’ultimo suo Album  del 1985 Camera Obscura , prima della sua prematura morte avvenuta,  il 18 luglio del 1988 a Ibiza in seguito ad una banale caduta dalla bicicletta per sopravvenuta emorragia cerebrale.  Nel 1961 ebbe una parte minore nella Dolce Vita di Fellini, durante le riprese, conobbe a Roma,  l’attore francese Alain Delon con cui ebbe una breve  relazione  ed un figlio, Ari.

Lo stesso figlio , Ari , anche lui ,segnato dalla nascita a non avere una vita semplice , recita anch’esso  nel film , infatti Christian Aaron Boulogne, nato l’11 agosto del 62 non fu mai riconosciuto dal padre Alain Delon, fu cresciuto invece dalla nonna paterna all’età di due anni Edith Boulogne, la quale,  visto il diniego del padre di riconoscerlo , gli dette il nome del suo secondo marito, Boulogne. Ari fu sballottato, in giro per il mondo dalla madre accompagnandola nella sua vita tormentata, sregolata  ed artistica , per esempio,  sua è la voce in Desertshore  in  Le Petit Chavalier. A lui sono dedicati i capolavori della madre, My Only Child e Ari’s Song.

Pierre Clementi  nato a Parigi, nel ’42 anche lui di non canonica famiglia, ebbe infatti il padre ignoto e la madre corsa, cerca di vivere facendo il  tagliatore di pietra e fattorino d’albergo, fu utilizzato da diversi registi , in quanto dotato di un fisico quasi mefistofelico, da una corporatura alta e sottile,  da uno sguardo penetrante e da un volto vagamente ieratico . Divenne in pochi anni il simbolo di un cinema ribelle ed anticonformista . Volendo ricordare i film dove recita,fra i più famosi,  Il Gattopardo, di Visconti,  Bella di Giorno e La via Lattea  di Bunuel, La Lit de la Vierge di Garrel,   Porcile di Pasolini ,  il Conformista  di Bertolucci, I Cannibali di Cavani. Una curiosità, appena finito il film La Cicatrice Interiore, Clementi, simbolo della contestazione di allora, fu arrestato a Roma per droga e passò 18 mesi fra Regina Coeli e Rebibbia.

Egli commenterà così il film  scusate l’imperfetta traduzione dal francese “ Noi abbiamo voluto mostrare come la solitudine che attraverso l’ascetismo e il misticismo tende verso la morte come liberazione , può anche aprire sulla salute: la fraternità delle anime,l’unità nell’azione,  il progresso- L’inizio dell’Uomo , che  è riuscito a liberare sé stesso dalla solitudine e tramite i riti può ritrovare il senso della vita. “ Da notare che Philippe Garrel è ateo.

Abbiamo  qui rappresentati : l’Umano, il Bestiale (cavalli e pecore) ed Il Divino. Oltre agli attori , ed alla loro presenza umana incarnata negli archetipi dell’ Uomo, della Donna, del Bambino  e Sovrumana, incarnata dall’Arcangelo/Arciere/Cavaliere, Il protagonista principale è lo Spazio, dove la   Natura scissa nei suoi

quattro elementi, Terra Aria Acqua Fuoco, perde la sua funzione semplicemente rappresentativa per assumere delle valenze dal forte valore simbolico , che rimandano all’Origine della Vita e  dell’Uomo,in un  paesaggio  onirico e  surreale .  Lo Spazio ,è  non-luogo, Senza Tempo di  dimensione ancestrale ed arcaica , che diviene  anche  lo spazio irreale dell’anima,  dune , deserto, roccia, distese di neve, mari, laghi, cascate . Fu girato in diverse parti del mondo, Egitto, Islanda Death-Valley , Sud Africa e recitato  in tre diverse lingue, le tre lingue da Nico  parlate, il tedesco, il francese e l’inglese. Diciamo pure  che le parole, più che parole sono spesso  urla, urla  disperate che si disperdono nei lontani orizzonti dell’ambiente circostante

La composizione dello spazio ricercata ed utilizzata richiama la pittura di fine ottocento, in particolarePuvis de Chavannes.

Il film è breve, 57 minuti,  minimalista,  svincolato dalle tradizionali regole della narrazione, del montaggio, della sceneggiatura, della recitazione., senza dialoghi, fatto solo di  espressioni  a volte quasi liturgiche, , gesti, monologhi, grida, canti, silenzi .Non esiste una storia, il film è associazione di immagini riprese  senza il filtro del montaggio , ma riprese in lunghi piani sequenza per carrellate lineari e circolari La Natura e l’Uomo,   scomposta nei suoi quattro elementi, viene ulteriormente scomposta nelle figure geometriche e simboliche  del Triangolo ( la famiglia: Uomo donna bambino)  e del Cerchio, il cerchio  di fuoco all’inizio e  il cerchio di acqua alla fine,  simbolo di Vita e di Morte e di circolarità inizio fine dell’esistenza.

Come ho scritto precedentemente è un film su una  sofferenza eterna,  sull’abbandono, sulla rottura, sulla crisi di coppia , sull’angoscia dell’anima ,sullo smarrimento, sull’erranza  e  sulla incomunicabilità delle anime, sulla  solitudine  e sul mistero dell’esistenza  e della creazione.

Philippe e Nico come  due primordiali Adamo ed Eva precipitati  per castigo divino  sull’Inferno  Terreno.  si incontrano . Questa  terra  dove alberga tutta la sofferenza e la solitudine dell’anima è il  deserto  e le montagne prospicienti di Chott –el-Jerid in Tunisia.

Nico appare  seduta, come una vestale . Giunge  Garrel . , le cinge le spalle, la solleva la trascina la porta via. non si sa dove “Where you take ?”. I due camminano insieme.

 Lungo piano sequenza. Crepuscolo. Poi stacco netto  di montaggio.

 Nico disperata e piangente  seduta a terra  tiene Garrel per mano, come una bambina le stringe la mano e lo chiama “Philippe!” .”Can You help me, please?” Garrel indifferente e sordo guarda altrove  si libera dalla stretta  e l’abbandona, camminando via , mentre lei giace seduta dov’era. In questo momento preciso parte l’harmonium che tesse trame di perdizione nel vuoto rincorrendo l’organo di J. Cale perdendosi. Garrel si allontana camminando un percorso circolare nel quale allontanandosi ritorna su di lei , piangente ed incurante di lei, la calpesta e la oltrepassa,  allontanandosi ancora. L’impressione è quella di un vortice malsano , che rapisce e non perdona .  La voce di Nico   squarcia il velo stesso della speranza   urlando la dannazione della progenie quando non esiste ragione .

Jenitorof lunacy

Paralyze my infancy

Petrify the empty cradle

Bring hope to them and me

 

Janitor of tyranny

Testify my vanity

Mortalize my memory

Deceive the devil's deed

Tolerate my jealousy

Recognize the desperate need

 

Janitor of lunacy

Identify my destiny

Revive the living dream

Forgive their begging scream

 

Seal the giving of their seed

Disease the breathing grief

Custode di follia

Paralizza la mia infanzia

Pietrifica la culla vuota

Porta speranza a loro e me

 

Custode  della tirannia

Testimonia la mia vanità

Rende mortale la  mia memoria

Inganna il  rogito del diavolo

 

Tollera la mia gelosia

Riconosci il bisogno disperato

 

Custode di follia

Identifica il mio destino

Rivivi il sogno vivente

Perdona loro grido accattonaggio

 

Sigilla il dono del loro seme

Malattia è  il  dolore del respiro

 

Garrel si allontana da lei ancora e poi ritorna, questa volta la guarda , mentre lei  piange e si dispera, poi si alza ed urla :“I don’t need you!”  Grida di non aver bisogno di nessuno. La cicatrice interiore, la disperazione ed il nichilismo in una donna che si attorciglia nel lamento e che non ammette vicinanze al dolore. Lo spinge con forza, si allontana piangendo. Scomparendo verso l’orizzonte del desererto. Il deserto dell’anima . Abbandonata, a sua volta abbandona. Lungo piano sequenza.

Crepuscolo. Stacco netto di montaggio.

Dal deserto alle distese di ghiaccio senza inizio e senza  fine Il ghiaccio dell’ anima . incomunicabilità , solitudine in una sofferenza eterna. due binari paralleli che camminando non si incontrano mai

“Do you Know what you are? You Are Devil!” ..”Going to hell!”” I don’t under stand. You have anything to say?”

 Garrel cammina Avanti sordo e muto  Mentre Nico straziata a terra implora

 “Oh God!” Anche l’uomo Garrel,  ora si inginocchia chiamando Dio con le mani in senso di preghiera, poi stramazza al suolo. Anche qui il cammino è circolare. Lungo piano sequenza. 

 Crepuscolo. Stacco netto  di montaggio.

Dalle viscere della terra, all’ingresso di  una grotta fatta da  stalattiti e stalagmiti  somigliante ad  una grande bocca aperta  , appare Nico parlare in tedesco appare il titolo Cicatrice Intèrieure . Da questa cicatrice , da questa bocca della terra senza nome, da questa caverna  di Lascaux,  da questo  ventre misterioso della terra che affonda in un magma acquoso  esce nudo un fancilullo, Ari, il figlio di Nico.

Stacco netto  di montaggio.

 Ritorno al deserto.  La madre su in cavallo bruno circondata da un cerchio di fuoco. Fuori dal cerchio il piccolo Ari, vestito di bianco da” Le petit chavalier” si allontana .

Lungo piano sequenza

Parte My Only Child , cantata a cappella , in perfetta solitudine , solo qualche brandello di coro ed accenno di fiati, dietro un crepitare timido ed abissale del silenzio

 

 

My only child be not so blind

See what you hold

There are no words no ears no eyes

To show them what you know

Their hands are old

Their faces cold

Their bodies close to freezing

Their feelings find

The morning small

Too small to fill their ways with breathing

The evening tall

My only child remember well

The words that you are told

For some of them it is only easy to survive

Their hands are old

Their faces cold

Their bodies close to freezing

Their feelings find

The morning small

The evening tall

Man and wife are feasting the time

The time that lies behind

At home in sweetness and delight

Drinking the bitter wine

Their hands are old

Their faces cold

Their bodies close to freezing

Their feelings find

The morning small

The evening tall

 

 

Mio unico figlio, non essere così cieco

Vedi  cosa stringi

Non ci sono parole non ci sono   orecchie nè occhi

Per mostrare loro ciò che sai

 

Le loro  mani sono vecchie

Loro  facce sono  fredde

I loro corpi avvizziti e congelati

Trovano i  loro sentimenti

 

La mattina piccola

Troppo piccola per riempire il modo con cui respirano

La sera è alta

 

Mio unico figlio ricorda bene

Le parole che ti sono state dette

Per alcuni di loro è solo

Facile sopravvivenza

 

Le loro  mani sono vecchie

Le Loro  facce sono  fredde

 

I loro corpi avvizziti  vicino al congelamento

Trovano i  loro sentimenti

 

La mattina è  piccola

La sera è   alta

 

Marito e moglie  banchettano con il tempo

Il tempo  gli si cela dietro

A casa in  dolcezza e  piacere

Bevono  vino amaro

 

Le loro  mani sono vecchie

Le Loro  facce sono  fredde

I loro corpi avvizziti vicino al congelamento

Trovano i  loro sentimenti

 

La mattina è  piccola

La sera è  alta

Crepuscolo, buio, stacco netto del montaggio.

Il figlioletto conduce via la madre a cavallo scavalcando di notte fuochi che si spengono. Entrambi sono vestiti di bianco, il cavallo scarno è bianco con sbiadite piccole macchie grigiastre.

E' l’immagine copertina dell’Album Desertshore.

 

 

Parte la rovinosa bellezza di All That Is My Own , a celebrare quasi lo spegnersi della fiamma vitale nel mesto incenerire della sostanza umana: un apocalisse dello Spirito teso verso la Rivelazione , tra tastiere minimaliste , trombe scalfite da rumorismi indistinti con la viola di John Cale, che lascia venire in superficie scintille orientali . Sullo sfondo la linea incerta ed inesplicabile del deserto.

 Your winding winds stood so

All that is my own

Where land and water meet

Where on my soul I sit upon my  bed

Your ways have led me to bleed

Every child will be able to weep

Every wise man spoke of him

Every keeper will be sleeper

And a guide to ways unsure

Your winding winds did sow

All that is my own

Where land and water meet

Where on my soul

I sit upon my bed

Your ways have led me to bleed

He who knows may pass on

The word unknown

And meet me on the desertshore

Meet me on the desertshore

Your winding winds did sow

All that is my own

Where land and water meet

Where on my soul

I sit upon my bed

Your ways have led me to bleed

He who knows may pass on

The word unknown

And meet me on the desertshore

Meet me on the desertshore

Meet me on the desertshore

Your winding winds stood so

All that is my own

Where land and water meet

Where on my soul

I sit upon my bed

Your ways have led me to bleed

He who knows may pass on the word I know

And meet me on the desertshore

Meet me on the desertshore

Your winding winds did sow

All that is my own

Where land and water meet

Where on my soul

I sit upon my bed

Your ways have led me to bleed

I tuoi venti tortuosi soffiano

Tutto ciò che è mio

Dove la  terra incontra l'acqua

Dove, sulla mia anima siedo sopra il  mio letto

I tuoi modi mi hanno portato a sanguinare

 

Ogni bambino sarà un leader

Ogni Parola di ogni uomo saggio sarà  una regola

Ogni detentore sarà il sonno

E una guida per vie inedite

 

I tuoi venti tortuose hanno seminato

Tutto ciò che è mio

Dove la  terra incontra  l' acqua

Dove  sulla mia anima

Mi siedo , sopra il mio letto

I tuoi modi mi hanno portato a sanguinare

 

Chi la conosce può trasmettere

La parola sconosciuta

E mi incontro sul lido di deserto

Incontriamoci sul Lido di deserto

 

I tuoi venti tortuose hanno seminato

Tutto ciò che è mio

Dove la  terra e l' acqua soi incontrano

Dove, sulla mia anima

Mi siedo,  sopra il  mio letto

I tuoi modi mi hanno portato a sanguinare

 

Chi la  conosce può trasmettere

La parola sconosciuta

E mi incontro sul Lido di deserto

Incontriamoci sul lido di deserto

Incontriamoci sul lido di deserto

 

I tuoi venti tortuose soffiano , così,

Tutto ciò che è mio

Dove la  terra incontra l'acqua

È anche qui lungo piano sequenza. Crepuscolo. buio.

Stacco netto di montaggio.

 La canzone termina. luce. un cavallo bianco corre. sopra

lo cavalca  un uomo vestito di bianco  che correndo di avvicina a Nico che cammina e la guarda.

In un deserto roccioso di luce abbagliante.

 

Poi buio stacco di montaggio .

 

Il cavaliere bianco e Nico sono lontani. Sopraggiunge fra le rocce un gregge di pecore  nere grige brune , una sola quasi bianca,  condotte da Garrel. Mentre Nico urla in inglese . Parte la viola dissonante ed acidula di Abschied,(Addio)  evocando atmosfere di cupezze indicibili, parte la voce di Nico che penetra in gelido aculeo nel fianco stesso del suono.

 

 

Seinem Geiste bekenne Ich Mich

Ein Sehnen verzehret sein schönes Gesicht

Das ermattet von Güte beschattet allmächtig ist

 

Sein Körper bewegt sich nicht

Im Traume sich endlich sein Zwingen vergißt

 

Den heulenden Jubel erkenne Ich nicht

Der Mir den heiligen Frieden zerbricht

Sein schweigender Mund, seine schlafende Brust

Harren zärtlich der süßen Lust

 

Sein Körper bewegt sich nicht

Im Traume sich endlich sein Zwingen vergißt

Al suo intelletto mi appello

Una bramosia deforma il su bel volto

che, affaticato da tanta bontà, è supremo

 

Il suo corpo è immobile

e nel sogno finalmente dimentica gli sforzi

 

Non riconosco l'esultanza sfrenata

che mi distrugge la sacra pace

la sua bocca silente, il suo cuore dormiente

in attesa di un dolce desiderio

 

Il suo corpo immobile

e nel sogno finalmente dimentica gli sforzi

Garrel  le dona un agnello nero e poi se ne va per sempre  allontanandosi col suo gregge di pecore scure . Silenzio, belati, riecheggiano fra le rocche desertiche e luce abbagliante

Lungo piano sequenza quasi circolare, Crepuscolo. Buio. Stacco netto di montaggio.

 

 

Il gregge dal deserto corre con Garrel verso un prato  di erba verde smeraldo. Chiusura netta di montaggio.

 

Inizia la seconda Parte abientata in Islanda

 

 

Dal mare come Tristano ,  arriva misteriosamente una barca con una vela nera, sopra  un misterioso Arciere nudo e barbuto , Pièrre Clementi, sulla riva un cavallo bianco, Alter ego di Garrel sfasciatore della coppia. Il cavaliere viene sorpreso alle spalle da  Nico che gli parla in tedesco e dalla quale si allontana.

Buio. Taglio netto di montaggio.

 

L’ Arciere è seduto di notte , ripreso di spalle rievoca il nudo di Ingres nella La Bagnante di Valpicon, notte e vapori di geyser. Crepuscolo . buio. Stacco netto di montaggio.

L’Arciere cavalca  in cavallo bruno  con poche chiazze

 

bianche  fra in verde e le montagne scorge la vestale Nico sotto dirompenti alte cascate che gli dice “You can’t never be here .You Know that?”

Crepuscolo. Buio. Stacco netto di montaggio.

 

L’Arciere di notte nudo di spalle saluta avvolto da un paesaggio lontano  innevato , vento e  geyser.

Buio. Stacco netto di montaggio.

 

L’Arciere , come Prometeo che  ruba il fuoco , preleva la lava  dalla bocca di un vulcano,  lo plasma  e lo porta in dono nella notte in un lungo piano sequenza avvolto dalle braci ardenti del vulcano che luccicano nell’oscurità.

Buio. Stacco netto di montaggio.

Luce . Piano sequenza.

 

Il piccolo  Ari nudo su sfondo bianco perso nella distesa  ghiacciata senza fine , sembra un angelo,  avvolto  e come seduto sopra una nuvola di vapore. Saluta e sorride da un mondo lontano, fatto di candore ed di innocenza sulle note dell’ harmonium e della viola in una gioia che focia, esultando,  nel suono della chitarra elettrica. Gioca e ride, piccola creatura , nata, misteriosamente emersa , dal caos primordiale, di una terra fredda ed inospitale, magma di acque, vapori, ghiacciai.  Nascendo,  emana calore.

 

Dal mare arriva la barca dalla vela nera, l’arcere porta il fuoco con sé al suono dell’ harmonium, la barca nera, passa fra montagne di ghiaccio annerite che emergono dalle acque. lungo piano sequenza  toni grigi sporcano il bianco candore.

 

 

L'Arciere parlando francese esorta all’Amore , all’Eternità  , dona il Fuoco, posandolo sul ghiacciaio dove è seduto gioioso il piccolo Ari.

 Buio. Stacco netto di montaggio.

 

 

L’Arciere corre fra prati montagne nevai incontra Nico. Sempre ieratica. Circondata da una corona di fiori bianchi sull’erba .  I due sono vicini , poi Nico si allontana da lui in un paesaggio avvolto dalle nubi, che  richiama anche qui in pittura,  l’ottocentesco Puvis de Chavennè.

Lungo piano sequenza. Buio. Stacco netto di montaggio.

 

 

Nico in un paesaggio di nubi e vento alle spalle un cerchio d’acqua all’ orizzonte una flebile luce del tramonto .

Buio. Stacco netto di montaggio.

 

 

Nico nel  deserto,  vento,  specchio d’acqua circolare davanti a lei. Giunge l’arcere sopra un cavallo bruno.

Camminano uno in fianco all’altro  in  piano sequenza fino a giungere alla riva del mare, dove si trova la sua barca dalla vela nera.  Commiato fra i due. Lui sale sulla barca, mentre , il cavallo bruno e Nico , rimangono da soli  a riva. Nico parla in tedesco e poi si allontana con il cavallo. Sullo sfondo il deserto ed il cerchio d’acqua.

Buio. Stacco netto di montaggio.

 

 

Un cielo di nubi si apre. Dalle alte  rocce spunta Nico. Cammina fra le rocce parlando in tedesco, portando in mano una specie di pietra gialla  .

Ad un certo punto le cade dalle mani,  quando vede un grande vapore salire dalle viscere della terra , da una specie di caverna.

Le mani e le braccia aperte al cielo in segno di preghiera. Qui,  parte la prodigiosa  Konig , canzone contenuta nell’ultimo suo Album Camera Obscura , estenuata dal morto suono dell’harmoniun.

 

 

O Konig, lass Dich leiten

Lass mich Dich begleiten

Konig, lass dich leiten

Lass mich dich begleiten

 

Auf diesem weiten Strand

Ergreife meine Hand

 

Ich will Dir alles geben

Das Dich am Leben halt

Ein Hoffen und ein Streben

Dein Blick bis in mein Zelt

O re, lascia che io  Vi guidi

Lasciate che Vi guidi

Re,  dentro,  si

Lasciate che Vi guidi

 

In questa ampia spiaggia

Prendete  nella Vostra mano,  la mia mano

 

Vi darò tutto

Si mantiene in vita

Una speranza e un correre

Il Vostro sguardo nella mia tenda

 

 

Buio. Stacco netto di montaggio.

 

La canzone Konig continua.

 

Appare l’Arciere nudo di fronte,  le braccia e le mani aperte in segno di preghiera, tiene in mano lo stesso pezzo di roccia simile a quello che teneva in mano Nico nella scena precedente e lo batte contro la montagna, mentre nella mano destra tiene una spada.

Lui alle porte della caverna, lei sopra la caverna fatta di roccia. A lei l'Arciere, tende e porge la Spada a forma di croce, che poi  nelle mano a Nico assume la forma di croce capovolta,(simbolo di morte? o di rito?) mentre l'Arciere scompare nelle viscere della terra.

 

“Per molti , l’ermetismo del film è un presuntuoso rifiuto del linguaggio canonico, causato in larga parte dall’influenza delle droghe , ma i simboli che promana sono un linguaggio sotterraneo da assimilare e con cui convivere. Afferma Garrel “ Penso che nelle mie pellicole , i momenti che oggi sono muti e non dicono nulla, saranno un domani decriptati, quando si sarà trovata la parola giusta.”

Che in Garrel alberghi un arrogante vezzo autoriale è fuori dubbio , eppure è difficile trovare un altro autore francese altrettanto libero dalle convenzioni e ed entusiasticamente impavido.”

 

 

 

 

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