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Via dalla pazza folla

Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film

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Lina

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La recensione su Via dalla pazza folla

di Lina
6 stelle

Non ho visto il film del 1967, di cui questo ne è il remake, quindi non ho elementi di confronto, ma mi è sembrato tutto sommato interessante.

 

Ottima fotografia e suggestive le inquadrature, sorrette da una trama mediamente accattivante, che sulla falsa riga di "Vento di passioni", "Via col vento" e simili, mescola con garbo storia e romance.

 

Si ha, però, la sensazione che manchi qualcosa e già a metà, forse, si può comprendere cosa: i dialoghi sono spesso trascurabili, nessuna chicca, simill aforisma o frase memorabile e i personaggi risultano freddi, incapaci di emozionare come avrebbero potuto e dovuto. Non c'è alchimia e sintonia tra gli attori, o almeno, io non le ho percepite. Sono inespressivi e privi d'ogni carisma. Anche i ruoli che interpretano rendono meno di quanto ci si aspetta.

 

L'unico che suscita qualcosa, sia pure nel bene che nel male, è Tom Sturridge. Il suo personaggio ravviva un po' il clima ed è l'unico a possedere sfaccettature caratteriali.

 

Le scene con Michael Sheen fanno sbadigliare e il suo personaggio finisce con il suscitare pena. Abbastanza anomino e insipido.

 

Quanto a Matthias Schoenaerts, è un bell'uomo, ma abbastanza monoespressivo in questo film. Non gli viene dato un grande spazio in realtà, soprattutto durante il primo tempo, ma il suo personaggio non riesce a emozionare o a rendersi degno di essere ricordato. Troppo anonimo pure lui, quando invece, avrebbe dovuto avere un gran rilievo e fascino.

 

Ma la nota maggiormente dolente è Carey Mulligan. Bella? Carismatica? Simpatica? Niente di tutto questo, a mio avviso. Non che sia brutta, però quando la telecamera indugia sul suo viso, offrendo frequenti e ostinati primi piani, ci si chiede perché non abbiano ingaggiato un'attrice più espressiva e carina.

 

La Mulligan non ha nessun genere di fascino. Piatta e molto acerba come attrice. Non trasmette niente. Quanto alla simpatia, è carente anche da questo punto di vista. Anzi, si rivela antipatica mentre scimmiotta sterilmente il prototipo di eroina emancipata e indipendente dei romance storici. Non ha le qualità per sembrare quel genere di personaggio. Scarsa e inadeguata, purtroppo. Non ne azzecca neanche una di battuta o di espressione facciale.

 

Va bene che Vivien Leigh è morta e di attrici come lei non ne nasceranno più, però, suppongo che una che fosse meno marmorea si potesse trovare con una ricerca più accurata...

 

Dunque, la scelta di un cast insipido penalizza molto quest'opera, che si sarebbe rivelata quel signor film altrimenti, forse.

 

La regia di Viterberg è debole e deludente. Non riesce a donare alla pellicola quella forza narrativa di cui ha bisogno.

 

Nonostante anche un copione pessimo e banale, la trama resta valida e mantiene sufficientemente alta l'attenzione (soprattutto nel secondo tempo il ritmo acquista forza). 

 

Rare, purtroppo, le scene di effetto. Si lascia ricordare su tutte quella nella foresta tra Bathsheba e Frank Troy).

 

Il finale a sorpresa, inoltre, fa guadagnare punti all'opera intera perché lascia con la sensazione che sia valsa la pena seguirla. Forse è la sua parte migliore, una tra le poche che possa vantare dei buoni dialoghi e che faccia respirare un po' di sano romanticismo.

Molto bello e tenero il bacio d'epilogo tra Bathsheba e Gabriel.

 

Illustrando il punto di vista di una donna che non sa cosa sia l'amore, ma lo riconosce e scopre con il tempo, dopo aver erroneamente creduto di poterne fare a meno, il film merita di essere visto.

 

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