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Les Terrasses

Regia di Merzak Allouache vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Les Terrasses

di alan smithee
6 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - VENEZIA 70
Ultimo film in concorso, che passa un po' in sordina dopo titoli ed autori che, nel bene o nel male, fanno parlare di sé e della loro opera. Invece Les terrasses alla fine, nella sua schiva presenza, dimostra qualità, caratteristiche e si fa forte di contenuti decisamente superiori a tanti altri concorrenti blasonati e snob. Algeri oggi: una città che ha schivato o comunque attraversato abbastanza indenne i tumulti e gli scossoni della primavera araba. Tuttavia la veduta dall'alto di una città caotica certo, ma di frenesia commerciale e di operatività, nasconde traffici e soprusi che ci vengono mostrati in episodi spesso sconcertanti, di cui spesso non ci viene data spiegazione o i chiarimenti di cui necessiteremmo, bensì solo le conseguenze di una brutalità primitiva da medioevo. Storie che si intrecciano e che vedono coinvolti un poveraccio, seviziato e torturato affinché firmi una liberatoria (probabilmente inerente una speculazione edilizia): seguiamo la sua ostinata fermezza nonostante un catino d'acqua divenga in luogo di un lento e ripetuto soffocamento che è impossibile non lasci sconcertati. Una troupe televisiva di passaggio per un servizio scopre qualcosa e di conseguenza la strage è servita. Parimenti in una terrazza vicina scopriamo che, nascosto ed incatenato in una gabbia di legno peggio di un cane alla catena, un uomo viene tenuto prigioniero dai propri familiari che si curano solo di portargli una ciotola da mangiare manco fosse un bastardo rabbioso. L'unica che trova il coraggio (o meglio forse la curiosità) di parlargli, è una bimbetta che potrebbe essere la nipote. Sempre nelle vicinanze seguiamo i modi bruschi di un volgare ed arrogante padrone di casa che cerca di sfrattare una vecchia e il nipote, asserragliati sulla terrazza in un prefabbricato di legno costruito con materiali di fortuna. L'esasperazione porterà ad un regolamento dei conti che scatenerà l'intervento della polizia: ma c'e' poliziotto e poliziotto, e certi ricordi di gioventù spingeranno l'uomo di legge ad adottare un comportamento molto singolare. Infine l'ultima terrazza è il luogo di incontro di alcuni ragazzi che si esercitano per preparare un pezzo musicale per il gruppo con il quale suonano. Dal balcone di fronte una ragazza fissa sempre la donna della band e tra le due scopriamo nascere qualcosa. Fino a che un episodio di brutalità domestica ai danni della "spiona" genererà una ennesima tragedia dell'incomprensione e della brutalità.
Un film drammaticissimo e dalle tematiche forti, più importante che riuscito, a cui forse manca un timbro registico forte ed uniforme che dia un impronta caratteriale ad una materia invero nobile ed altamente cinematografica. Un film piccolo ma importante, riuscito solo in parte.

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