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Locke

Regia di Steven Knight vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Locke

di GIMON 82
8 stelle

Fuori è buio,il traffico scorre cosi' come una vita che va disgregandosi,almeno cosi' pare....

Ivan Locke è un uomo comune,responsabile di un impresa di calcestruzzo,sposato e padre di famiglia,che sta per perdere tutto.

O almeno cosi' pare......

"Locke" di Steven Knight (gia' sceneggiatore di Cronenberg) è stata una delle piu' piacevoli sorprese del Festival di Venezia 2013.

E' un "mondo" unico quello del film,racchiuso nell'abitacolo di un Suv,fuori c'è solamente il tempo che corre contro,cosi' come gli affetti e le relazioni.

Unico come il protagonista del film,un favoloso Tom Hardy,imbolsito e barbuto,che troneggia nella sua auto in monologhi teatrali,duri e pragmatici."Locke" è un po la metafora dell'uomo moderno alle prese col mondo circostante.

Ivan Locke affronta la sua vita "protetto" da uno "schermo" telefonico,il suo interagire col prossimo è simboleggiato dalle telefonate con colleghi,moglie,figli e amante.L'universo di Locke nella notte londinese è quello di chi fugge via,pur non sottraendosi dalle proprie responsabilita'.

Tom Hardy

Locke (2013): Tom Hardy

Quello che conta è "esserci",ora e qui,in questo momento.

Non importa perdere lavoro e famiglia,sobbarcarsi il frutto della passione di una notte,l'importante è arrivare in fondo fino allo scopo.

E' una catarsi emotiva esaltata dall'adrenalina d'una regia sapiente,brava nel dosare l'alternarsi di rabbie,frustrazioni e momenti humor.

Steven Knight e Tom Hardy ridipingono il mondo contemporaneo concentrandolo sul piccolo microcosmo di un autovettura.

Hardy è un istrione piu' che mai,non gigioneggia il personaggio,lo rende proprio,lo impasta secondo i dogmi da uomo moderno,che seppur schiacciato di responsabilita',non

rinuncia ai suoi ideali,men che meno alla sua indipendenza.

Fascinose le riprese in notturna delle superstrade,dei primi piani su Hardy,dei monologhi catturati dalla cinepresa,a mo' di audizione teatrale.

La sindrome della superefficienza richiesta dalla societa' moderna,sembra non schiacciare Locke,mantenendone intatto il suo realismo,pur sfondando in dialoghi immaginari con un padre morto e assente per una vita.

In una notte dal ritmo insonne e turbolento,la societa' e il lavoro scompaiono,restano l'emozione e le lacrime:per la vittoria della squadra del cuore,per la telefonata coi figli,e per una vita che nasce.....

Un nuovo inizio è dietro l'angolo.......

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