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Scala al paradiso

Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film

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La recensione su Scala al paradiso

di alan smithee
9 stelle

TFF 36 - POWELL & PRESSBURGER

Durante le fasi belliche salienti del Secondo Conflitto Mondiale, un pilota inglese, in missione sui cieli sopra la Manica, viene bombardato, ed il suo fido co-pilota muore. Resosi conto che il proprio paracadute è stato distrutto dalle pallottole ricevute, l'uomo prende contatto con la base più vicina e, nel comunicare la propria drammatica situazione ad una accorata soldatessa di turno in quel momento, finisce che i due si innamorano a distanza, giurandosi reciproche attenzioni nell'altra vita.

Fatto sta che il militare, pur destinato a morte certa, si ritrova a svegliarsi dolorante, ma vivo, tra le rive sabbiose della spiaggia sottostante, e finisce per essere soccorso dalla stessa ragazza che lo ha ascoltato in quello che doveva essere il suo drammatico commiato alla vita.

I due pertanto si innamorano, ma qualcosa di particolare, anzi di soprannaturale accade e si manifesta nell'intimo del soldato: un eccentrico aristocratico francese dei tempi della Rivoluzione gli appare per ricondurlo in quell'Aldilà in cui dovrebbe già trovarsi. L'uomo ovviamente rifiuta di accettare il suo destino, motivato dal suo nuovo amore, ovvero dall'infatuazione forte che prova per la ragazza, e la questione diviene, in quel burocratico e cervellotico, ma innegabilmente ordinato Paradiso in bianco e nero previsto alla fine di ogni vita meritevole, un bel grattacapo da risolvere nel più breve tempo possibile.  

Si arriverà ad organizzare in fretta e furia un regolare processo in cui l'imputato, assistito dalle testimonianze del suo co-pilota deceduto, e difeso dal medico che nei giorni prima lo aveva in cura, deceduto anche lui per un incidente di moto proprio in quei giorni, farà valere le proprie ragioni, ribadendo che l'amore vero, quello che genera lacrime che ne testimoniano l'autenticità e la schiettezza, merita di essere coltivato e strappato ad una morte ingiusta.

L'amore che salva la vita, e si dimostra in grado di sconfiggere a pieno titolo la morte, ritenuta erroneamente inesorabile sotto qualunque aspetto, ma anche altri sentimenti alti e nobili come la tolleranza tra popoli e le diverse usanze, idiomi  e consuetudini (in particolare il film celebra con arguzia la rivalità tra inglesi ed americani, predicando una intelligente mediazione tra i due) che ognuno di essi si porta legittimamente appresso, sono i valori che la spumeggiante commedia sentimentale del noto duo registico inglese P&P si prodiga di esaltare e far condividere al suo pubblico.

Ne scaturisce una commedia meravigliosa, letteralmente "sospesa per aria", scatenata e scanzonata, sostenuta da un ritmo indiavolato, romantica, ma pure ironica e sin sarcastica nel rimettere in gioco epoche storiche valutate spesso in modo eccessivamente monocorde, e capisaldi della storia dell'umanità che si pensava intoccabili; un film forte di quelle atmosfere sofisticate e pazzerelle - con una forte base di lucidità d'analisi di fondo - che ricordano l'ottimismo sfrontato e la predisposizione al bene di fondo che accompagna, nonostante tutto, la specie umana, e che si assapora durante la visione dei migliori e più noti film di Frank Capra.

La classe dei tre principali attori coinvolti risulta assai importante per la riuscita del film: David Niven non perde occasione per confermare il proprio aplomb inglese ad hoc, Kim Hunter (riceverà l'Oscar come miglior attrice non protagonista pochi anni dopo per la sua indimenticabile pre4stazione in Un tran che si chiama desideri) è tenera e dolce come si conviene per la parte di angelo della salvezza terrena, mentre nel ruolo dell'assai collaborativo e "sacrificale" dottor Reeves, riconosciamo il Roger Livesey di Duello a Berlino.

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