Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
La vita, la morte e il processo del famoso bandito Salvatore Giuliano.
“Salvatore Giuliano”, vietato ai minori di sedici anni perché raccontava la verità, oltre ad essere probabilmente il miglior film di Rosi, è anche una fondamentale ricostruzione storica dell’eccidio di Portella della Ginestra, avvenuto il 1° maggio 1947. Con assidue analessi e prolessi, il film, si sofferma maggiormente sulla condizione di vita in Sicilia, e su come l’onorata società la potesse condizionare. Francesco Rosi, gira “Salvatore Giuliano” con un omertà straordinaria e appunta il governo quasi con ingegno. Il film, giudicato unanimemente come capolavoro, perde un po’ di slancio solo nel processo, che appare quasi grottesco, mentre nella condizione siciliana e nell’omicidio finale ai danni di Pisciotta, sfiora la maestria, grazie anche al grande impegno sociale di cui sono carichi i periodi. Grande l’interpretazione di Bruno Wolff. La voce narrante che segue tutto il film, è quella dello stesso Francesco Rosi. Magnifico remake documentaristico di Paolo Benvenuti nel 2003, con l’abile titolo “Segreti di stato”.
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