Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Nonostante siano differenti nel modo di pensare e nel carattere, Elena e Antonio si innamorano. In 13 anni ne succedono di tutti i colori, tra difficoltà individuali e della coppia (che si è sposata e ha avuto due figli). Ozpetek tenta un introspezione forte e meticolosa della vita sentimentale, in cui l’istinto con cui tutto nasce deve rapportarsi con la cattiveria del tempo che scorre, ma il risultato è lontano dal dirsi riuscito. La strada proposta è quella di una dialettica tra commedia e dramma, passando dall’uno all’altro in maniera disfunzionale alla narrazione (che prosegue, giustamente, con un ritmo lento), cozzando con l’intento della riflessione seria e appassionata e che avvicinano il prodotto più alle classiche fiction RAI che non al film d’autore (il finale è la summa di tutto questo). E perciò dobbiamo sorbirci personaggi secondari coloriti, magari ben interpretati ma completamente nocivi al complesso e che compaiono e scompaiono senza ritegno (vedere il personaggio della Crescentini). Brava la Smutniak, Arca un po’ meno peggio di quanto ci si aspetterebbe leggendo il suo curriculum.
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