Regia di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti vedi scheda film
Nella piena illusione del boom economico, che segna l'inizio del passaggio all'era del consumismo e l'abbandono dell'esercizio critico, quattro registi che militano a sinistra dirigono un film di altrettanti episodi sul declino delle facoltà intellettive dell'uomo. Nel primo (Illibatezza, di Rossellini), una giovane hostess (Schiaffino) per compiacere il fidanzato geloso si trasforma in una specie di vamp per sottrarsi dalle grinfie di un suo pretendente. Nel secondo (La ricotta, di Pasolini), un uomo affamato cerca un posto come comparsa a Cinecittà sul set di un film su Gesù, nella speranza di rimediare un pasto. Morirà sulla croce di indigestione. Nel terzo episodio (Il nuovo mondo, di Godard), un'esplosione nucleare nei pressi di Parigi, dei quali danno notizia i giornali locali, fa da metafora alla dissoluzione di una legame di coppia. Nell'ultimo episodio (Il pollo ruspante, di Gregoretti), il migliore dei quattro, un padre di famiglia della media borghesia deve fare i conti con la pubblicità e il consumismo del quale sono vittime i figli. Film a tesi, Rogopag (dalle iniziali dei quattro autori) è un esercizio intellettualistico che non concede quasi nulla allo spettacolo, concentrandosi sull'essenzialità di un messaggio nel quale si possono cogliere gli echi della Scuola di Francoforte. L'episodio di Pasolini causò il sequestro del film per il reato di vilipendio alla religione di Stato.
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