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Che strano chiamarsi Federico

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su Che strano chiamarsi Federico

di scandoniano
8 stelle

locandina

Che strano chiamarsi Federico (2013): locandina

 

Il grande Ettore Scola fornisce la sua personalissima visione del maestro Federico Fellini. Tra personaggi, spezzoni, ricostruzioni, Scola prova a spiegare il background che ha portato alla creazione del genio felliniano: come, dove e in che modo si è formata la personalità poliedrica del più grande regista nostrano.

Le scene più toccanti sono quelle finali, in cui si rievocano i maggiori successi e le scene più famose della sua filmografia, ma quelle senza dubbio più interessanti sono rappresentate dal periodo di formazione di Fellini presso il giornale satirico Marc’Aurelio, fucina di talenti, tra cui Age e Scarpelli, Steno e lo stesso Scola.

 

scena

Che strano chiamarsi Federico (2013): scena

Complessivamente, attraverso un continuo cambio, multiforme ma coeso, di scene, personaggi, addirittura interpreti (a parte la voce narrante, per il resto cambia tutto ed in continuazione, quasi fellinianamente), si sottolinea velatamente il parallelismo tra il regista riminese e quello di Trevico, legati da esperienze e velleità a volte simili, altre volte contrapposte. In un mix sempre equilibrato di finzione e realtà, di ricostruzione e documentarismo, Scola omaggia con dovizia e rispetto, il suo amico e collega Federico.

 

scena

Che strano chiamarsi Federico (2013): scena

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